Agricoltura veneta in netta ripresa nel 2021 con 6,4 miliardi di euro di valore, pari ad un più 4,1% rispetto al 2020. E’ quanto emerge dai dati presentati dalla Regione Veneto e Veneto Agricoltura.
“La nostra agricoltura eroica ha sconfitto anche il Covid. Mi sembra questo il titolo migliore per commentare i dati del nostro comparto agricolo che Veneto Agricoltura ha saputo raccogliere e che diffondiamo – ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nella foto – Possiamo dirci soddisfatti? Penso di sì. Una delle maggiori catastrofi, la pandemia che si è abbattuta sul pianeta, poteva schiantare la nostra prima risorsa economica e culturale, la terra e chi la lavora. Invece, i nostri agricoltori ne escono con un glorioso “più” che afferma che siamo ancora e vivacemente in partita. Con la viticoltura, soprattutto, che si indirizza sempre di più alla qualità. E con i cereali, simboli veneti che raccontano la nostra intelligente fecondità”. Il Report di Veneto Agricoltura conferma infatti che dopo le difficoltà del 2020 dovute al prolungato lockdown per Covid, nel 2021 l’agricoltura veneta si è rimessa in moto mostrando i segni di un ritorno alla normalità. Negli scorsi 12 mesi sono comunque riprese le attività economiche, seppure con difficoltà, come pure i consumi che però non hanno ancora raggiunto i livelli pre-pandemia. Il numero delle imprese agricole attive nel Veneto, nei primi tre trimestri del 2021, risulta pari a 61.138 unità (-0,9%), in linea con l’andamento nazionale (-0,3%). Sono aumentate sia le società di capitali (circa 1.330 imprese, +7,1%) che le società di persone (circa 10.710, +2,6%); sono calate invece le ditte individuali (48.613 unità, -1,8%), che rappresentano quasi l’80% delle imprese.
In calo anche le imprese alimentari, che si attestano a 3.574 unità (-0,3%). Sempre nei primi tre trimestri del 2021, gli occupati agricoli nel Veneto erano circa 75.650 (dati Istat), in crescita (+1,7%) ma con un tasso inferiore rispetto al livello nazionale (+4,3%); in flessione invece le assunzioni (circa 62.000 unità, -10,4%, fonte: banca dati Silv). Come conseguenza risulta che il saldo occupazionale agricolo viene stimato in forte calo (-26%). La situazione è leggermente migliore nel settore agroalimentare dove le assunzioni sono aumentate (circa 14.000 unità, +3,6%), ma il saldo occupazionale viene comunque stimato in calo di circa il -14% a causa dell’aumento delle cessazioni. Passando alla bilancia commerciale con l’estero dei prodotti agroalimentari veneti, il saldo nei primi nove mesi del 2021 si conferma in attivo con circa 137 milioni di euro, ma risulta praticamente dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2020. Ciò è dovuto ad una maggiore crescita delle importazioni (5,5 miliardi di euro, +10,8%), rispetto alle esportazioni (circa 5,64 miliardi di euro, +7,5%). I maggiori incrementi delle importazioni hanno riguardato i prodotti di colture agricole non permanenti (1,08 miliardi, +16,1%), la carne e prodotti a base di carne (766 milioni di euro, +16,6%), pescato, crostacei e molluschi (460 milioni di euro, +23%). Le performance migliori dell’export hanno invece interessato il comparto delle bevande (2,03 miliardi di euro, +11,4%), la carne e i prodotti a base di carne (570 milioni di euro, +16,2%). In calo invece l’export di prodotti dell’industria lattiero-casearia (382 milioni di euro, -6,3%).