Il dirigente dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) Faith Briol << Ci sono forti evidenze del fatto che la carenza di gas in Europa sia causata dal comportamento della Russia. L’attuale deficit di stoccaggio nell’Unione europea è in gran parte dovuto a Gazprom>>.
“La Russia sta volutamente limitando le forniture di gas all’Europa come strumento di pressione geopolitica, in particolare in relazione alle tensioni in Ucraina”. Queste le parole di Briol, è la prima volta che l’Agenzia si esprime apertamente in tal senso. Opportuno ricordare che la Russia non fa parte dei membri dell’Aie, espressione dei paesi Ocse.
Briol ha affermato che Mosca sta riducendo di circa un terzo i flussi verso l’Europa, favorendo in questo modo pressioni al rialzo sui prezzi. Nelle scorse settimane il gasdotto Yamal, che collega Russia e Germania attraversando Polonia e Bielorussia, ha registrato addirittura un’inversione dei flussi che scorrono ora da Ovest verso Est. Il Cremlino ritiene che la Germania stia rivendendo all’Ucraina il gas russo ricevuto. Il governo tedesco non ha replicato. Certo è che i livelli di stoccaggio degli impianti europei di Gazprom, il colosso statale del gas russo, sono rimasti quest’ anno su livelli insolitamente bassi.
“Ci sono forti evidenze del fatto che la carenza di gas in Europa sia causata dal comportamento della Russia”, ha affermato Birol aggiungendo che “L’attuale deficit di stoccaggio nell’Unione europea è in gran parte dovuto a Gazprom”. “I bassi flussi di gas russo di oggi verso l’Europa coincidono con l’intensificarsi delle tensioni sull’Ucraina” ha puntualizzato il numero uno dell’Agenzia invitando i paesi Ue e il Regno Unito a prepararsi a fronteggiare ulteriori crisi future aumentando le scorte di di gas. Mosca replica di stare rispettando tutti i suoi contratti di fornitura di gas “a lungo termine”.
Dalla Russia proviene oltre il 40% del gas utilizzato in Europa. In queste settimane sono in corso colloqui tra Mosca e Washington sulla crisi ucraina, apparentemente senza progressi. A giorni il Congresso statunitense si esprimerà sulle possibili sanzioni al gasdotto Nord Stream 2 che unisce direttamente Russia e Germania. Il gasdotto, che taglia fuori l’Ucraina, è pronto da mesi ma ancora fermo proprio per ragioni geopolitiche.