Fra i ‘buchi neri’ nella conoscenza dell’universo e della formazione delle galassie c’è quello relativo ai cosiddetti venti galattici. Di essi e di come influenzano l’evoluzione dell’universo si occuperà il cosmologo Stefano Carniani, nella foto, ricercatore della Scuola Normale di Pisa, il cui progetto è stato premiato con 1,2 milioni di euro nell’ambito del prestigioso ERC Starting Grant. Con il progetto WINGS, acronimo i WINds in GalaxieS, Carniani studierà i getti di gas e polvere generati dall’energia rilasciata dai buchi neri supermassicci al centro delle galassie, generalmente chiamati venti galattici. A tale scopo saranno utilizzati i dati ottenuti da differenti programmi osservativi condotti con i più avanzati telescopi oggi disponibili, come il James Webb Space Telescope lanciato in orbita lo scorso 25 dicembre con una collaborazione internazionale di NASA, Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Agenzia spaziale canadese (CSA) e al cui programma di osservazione partecipa anche la Scuola Normale.
I venti galattici prodotti da buchi neri supermassicci possono raggiungere velocità talmente alte (oltre 1000 km/s ovvero circa 4 milioni di kilometri all’ora) da disperdere il gas e la polvere su scale molto più grandi di quelle della galassia stessa. Con il progetto WINGS sarà chiarito l’impatto che i venti galattici prodotti dal processo di accrescimento dei buchi neri supermassicci ha sulla formazione delle galassie per una migliore compressione dei meccanismi che determinano l’evoluzione dell’universo.
Carniani è uno dei 397 giovani ricercatori, 58 dei quali italiani, che hanno vinto questa tornata di ERC Starting Grant, e che nell’arco di 5 anni completeranno il proprio progetto di ricerca all’interno dell’istituzione ospitante, in questo caso la Scuola Normale Superiore. Il gruppo di lavoro che sarà costituito prevede 5 ricercatori.