Dopo un 2020 in forte discesa, il mercato delle case si sta riprendendo. A settembre 2021 sono state registrate circa 540mila compravendite, 162mila in più di quelle dello stesso periodo nel 2020 (+43%)
I dati di Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio, prevedono che per fine anno si attende un numero di scambi superiore oltre 700mila compravendite. Numeri da vero e proprio boom, come non accadeva dal 2008.
Gli esperti del settore immobiliare si aspettano allo stesso tempo una diminuzione dell’offerta di abitazioni in vendita: tanta domanda e una costante diminuzione dell’offerta provoca un aumento dei prezzi delle case, che sono cresciuti in media del 5,3% dal 2019. Un segnale di svolta, dopo che negli ultimi dieci anni il trend è stato al ribasso. La propensione ad acquistare abitazioni nell’attuale fase di mercato è da ricondurre ai tassi di interesse sui mutui particolarmente favorevoli, alle esenzioni delle imposte e alla possibilità di erogazione di un mutuo fino al 100% per i giovani under 36: la misura sembra essere particolarmente apprezzata nelle Regioni del Centro (29,1%) ma risulta meno incisiva, a giudizio degli agenti, nel Sud.
Tuttavia, punti di debolezza sono sempre presenti. Come la certificazione urbanistica-catastale che rallenta il processo di vendita a causa dei lunghi tempi di attesa per reperire i documenti urbanistici; la preoccupazione per l‘aumento della tassazione immobiliare con l’annunciata riforma degli estimi ma anche la presenza del Sars-Cov 2 che rallenta o fa procrastinare il processo di vendita. C’è poi una difficoltà di accesso al credito. Infine, ad incidere ci sono anche problematiche note da anni, come le difficoltà riguardanti le basse disponibilità economiche degli acquirenti, i tempi di attesa molto lunghi per le delibere dei mutui, l’incertezza nel mondo del lavoro.