Oggi stesso potrebbe essere convocato il Consiglio dei Ministri chiamato a decidere rispetto alla proroga dello stato di emergenza. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi vuole accelerare sul “dossier” al fine di dare un imput chiaro sulla gestione della pandemia, considerando che la curva è tornata a crescere.
Ad aumentare è anche il pressing nella maggioranza: “Credo sia maturo il momento”, dice il segretario del Pd, Enrico Letta. Dello stesso pensiero è il leader del M5s, Giuseppe Conte: “È chiaro che rispetto alla curva epidemiologica e a una variante che appare molto contagiosa ci sembra necessario pervenire a una proroga”.
Resta moderato il pensiero della Lega: “Aspettiamo di confrontarci con sindaci e governatori prima della scadenza che è fra tre settimane per capirne necessità o meno. Non dò giudizi ideologici e apriori”, dice Salvini. Divisi i presidenti di Regione, ma prima della decisione dell’esecutivo è possibile un incontro tra i governatori e il governo.
Contro la proroga si colloca, invece, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “Dopo due anni lo stato di emergenza, ma che emergenza è? Non è emergenza, dopo due anni devi riuscire a combattere la pandemia ripristinando la pienezza dei diritti”. “Se può funzionare i primi mesi perché non sai con cosa hai a che fare, dopo due anni lo sai con cosa hai a che fare”. Le ipotesi sono due: la prima è quella di arrivare fino al 31 marzo, iter che richiederebbe un passaggio in Parlamento, la seconda è quella di estendere la scadenza del 31 dicembre di un mese, quindi fino al 31 gennaio. L’orientamento, secondo quanto comunicano fonti di governo, sarebbe quello di andare verso la prima soluzione. Pronta, dunque, la proroga al 31 marzo per portare il Paese alla fine del periodo invernale.