
(di Tiziano Rapanà) Non sono solo, per fortuna. C’è chi come me omaggia la trippa. Mi avete scritto per parlarmi dei vostri piaceri e ricordi, scatenati da un mio pezzullo sulla pregevole frattaglia. La trippa piace e il velo di ignominia, che ingiustamente si è formato mi appare ora lacerato. Trivero, una piccola frazione del comune piemontese di Valdilana, in provincia di Biella, onorerà la trippa. E lo farà domenica grazie all’azione meritoria della pro loco locale. Domenica tutti a Trivero a gustare la trippa di Natale, distribuita in Piazza della Repubblica al Ponte Lora e in Piazza XXV Aprile a Ponzone. Potete piazzarvi lì già dalle ore 11,00 per fare uno spuntino prelibato, che vi salverà dalla voglia di mangiare schifezze figlia dei bisogni indotti prodotti dalla cattiva pubblicità. Per partecipare all’evento, forse è il caso che facciate una prenotazione. Qui i riferimenti: 347.2203774 o 333.2230784 o info@prolocotrivero.it. Giunto a questo punto mi chiedo: ma come si mangia la trippa in Piemonte? Esiste una piccola sfida tra gli abitanti delle zone del Monferrato e di Moncalieri, ma gli organizzatori, della manifestazione di domenica, non ne vogliono sapere di battagliare per l’una o l’altra fazione. La pro loco organizzerà, per voi, una semplice e goduriosa trippa in umido preparata secondo i dettami della tradizione italiana. Approfittate per l’occasione per fare un giretto a Trivero. Il punto forte della zona è l’oasi Zegna, un’area montana protetta di 100 chilometri aperta a tutti. Non si paga il biglietto d’ingresso e ci si svaga ammirando questa strepitosa meraviglia della natura. Per scoprire al meglio l’oasi vi servirà un weekend intero. Io vi consiglio di fare una passeggiata al bosco del sorriso, abitato da larici, faggi, betulle e abeti. Il parco naturale nasce dall’ingegno di Ermenegildo Zegna. Egli volle costruire una strada lunga 26 chilometri, che tutti conoscono come Panoramica Zegna e collega i paesi del Piemonte e del Trivero alle meraviglie del luogo. Vi ho dato un’idea per passare una domenica diversa dal consueto. Mollate la città e provate qualcosa di nuovo, non scordando di mangiare la vostra scodella di trippa.