Ma riduce la fiducia dei dipendenti
Lo smart working e la modalità mista hanno aumentato la produttività a breve termine durante la pandemia, ma tutto ciò ha danneggiato la fiducia e la fatica a lungo termine da parte dei dipendenti. È una promozione a metà quella che emerge dall’indagine PwC “Future of work and skills”, che si fonda sulle opinioni di circa 4.000 responsabili Risorse Umane e manager di 26 paesi e regioni e 28 settori industriali.
Più della metà degli intervistati (57%) ha dichiarato che la propria organizzazione ha superato gli obiettivi di produttività e rendimento dei dipendenti negli ultimi 12 mesi, mentre solo il 4% degli intervistati ha indicato che le proprie prestazioni erano peggiori.
Come fonte di miglioramento della produttività, PricewaterhouseCoopers ha sottolineato che altri dati mostrano che questo fenomeno si verifica quando i lavoratori fanno maggiori sforzi, a scapito della fiducia a lungo termine dei dipendenti. Solo il 31% dei manager e dei manager delle risorse umane intervistati crede fermamente che la propria organizzazione stia costruendo un elevato livello di fiducia tra i dipendenti e i loro supervisori diretti. Inoltre, quasi tre quarti (74%) degli intervistati non sono sicuri che il carico di lavoro dei dipendenti sia sufficientemente gestibile e sostenibile nel tempo.
“La confluenza di fattori come la potenziale sfiducia dei lavoratori, la competitività dei mercati dei talenti e le aspettative variabili della forza lavoro pone oggi una maggiore enfasi sul ruolo dei leader – ha detto Riccardo Donelli (nella foto), People Transformation Partner di PwC Italia. – e in particolare sulla necessità di una leadership capace di lavorare con l’incertezza, con i cambiamenti continui, le contraddizioni e i dilemmi imposti dal nuovo contesto lavorativo”.