Il gruppo di Musk avrebbe nascosto il rischio di incendio. La denuncia da un ex addetto

L’uomo che condannava l’uso dei bitcoin in quanto inquinanti (salvo poi riabilitarli), vede la sua Tesla finire sotto inchiesta della SEC, l’organo di vigilanza della Borsa Usa. Questa grana è dovuta ad un problema di pannelli solari, secondo Reuters, col vizietto di prendere fuoco. L’accusa sarebbe stata quella di non aver avvertito per anni clienti e azionisti del pericolo.
Sembrerebbe un grave atto di negligenza, che tuttavia porta a pensare ad una eventuale astuzia da parte della società. Questa storia è molto intrigante perché a spifferarla alla Consob americana è stato un ex dipendente, Steven Henkes, licenziato dalla casa automobilistica nell’agosto del 2020 come atto di rappresaglia, a suo dire, per aver sollevato problemi di sicurezza. Reuters spiega che Henkes, nella denuncia alla Sec, ha affermato di aver suggerito alla direzione di Tesla di eliminare i pannelli di SolarCity (acquisita nel 2016) soggetti a prendere fuoco, di riferire alle autorità di regolamentazione della sicurezza e quindi di informare i consumatori. Dopo che i suoi avvertimenti sono stati ignorati, ha presentato l’esposto alle autorità. A Henkes, che aveva chiesto informazioni sullo stato dell’inchiesta, la Sec ha risposto che «abbiamo confermato con il personale della Division of Enforcement che l’indagine di cui si cercano i documenti è ancora attiva e in corso».
Non è la prima volta che Tesla ha problemi con i suoi pannelli solari. Walmart aveva citato in giudizio l’azienda nel 2019 in seguito a incendi in sette dei suoi negozi con pannelli solari montati sul tetto. Tesla ha negato le accuse e in seguito i due gruppi hanno risolto la controversia.