(di Tiziano Rapanà) Il popolo del web non perde tempo ad inzuppare il biscotto nel latte rancido della polemica. Ogni scusa è buona per battagliare. Tema del giorno è lo spot di Parmigiano Reggiano, diretto da Paolo Genovese e interpretato dal grandissimo Stefano Fresi. La pubblicità fa parte di un progetto ampio che comprende un mediometraggio di trenta minuti chiamato Gli amigos. Nello spot in questione, Fresi è il capitano di una combriccola di ragazzi. Si trovano in uno stabilimento del Parmigiano e l’eroico Fresi spiega ai ragazzi la lavorazione del formaggio: “Nel Parmigiano Reggiano ci sono solo latte, sale e caglio, nient’altro… L’unico additivo è Renatino, che lavora qui da quando aveva diciotto anni, tutti i giorni, 365 giorni l’anno”. Renatino è un uomo magro, dall’aspetto anonimo, che sta lavorando il prodotto. “Ma davvero lavori 365 giorni l’anno e sei felice?” chiede una ragazza e Renatino dice di sì. In un’altra versione dello spot, i ragazzi sono dentro una bolla di stupefazione perché Renatino non è mai andato al mare o fatto una vacanza a Parigi. In buona sostanza, Renatino è un ciuccio da soma che lavora ininterrottamente. Mi sembra chiaro che lo spot giochi con il paradosso e l’iperbole visiva per raccontare la dedizione al prodotto. Non è un’ode allo sfruttamento del lavoro, è soltanto uno spot sbagliato che non rende giustizia al rispetto dei lavoratori adottato dal Consorzio. La pubblicità non mi piace, sapete come la penso: per me l’essere umano non dovrebbe lavorare nemmeno 8 ore al giorno. Ma non è il caso di crocifiggere assurdamente i signori del Parmigiano Reggiano. Il Consorzio adotta un rigido codice etico “che tutela l’integrità psico-fisica del lavoratore e il rispetto della sua personalità, evitando che questa subisca illeciti condizionamenti o indebiti disagi o discriminazioni di ogni sorta. I rapporti tra dipendenti e/o collaboratori e anche in relazione al rapporto con clienti, a tutti i livelli, devono essere improntati a correttezza, collaborazione, trasparenza, lealtà e reciproco rispetto. Tutti devono cooperare per mantenere un clima di rispetto della dignità, dell’onore e della reputazione di ciascuno e devono intervenire per impedire atteggiamenti ingiuriosi o diffamatori”. Questo dice il codice, Renatino non esiste nella realtà del mondo produttivo del Parmigiano Reggiano. Ancora una volta, il vento del polemica si è destato per uno stupido nonnulla.