La manovra di bilancio, “nonostante alcuni interventi positivi, non fa segnare un passo avanti significativo verso la modernizzazione del Paese.
Infatti, la sua impostazione risponde certamente all’esigenza di accompagnarlo lungo il sentiero di uscita dalla crisi, ma non sembra in grado di sostenere quelle istanze trasformative, dell’economia e della società italiane, che sono alla base anche di Next Generation Eu”.
Questo il pensiero di Confindustria, espresso sulla legge di Bilancio alle commissioni Bilancio di Senato e Camera e avallato anche dal presidente Carlo Bonomi che ha chiesto di incrementare le risorse a disposizione per il taglio delle tasse.
“Riteniamo che gli otto miliardi siano pochi, riteniamo che ne debbano essere messi almeno 13 su un taglio forte contributivo del cuneo fiscale”, ha detto Bonomi, “è vero che l’export sta andando molto bene, quest’anno faremo forse 550 miliardi e quindi il record, ma dobbiamo stimolare anche la domanda interna, che è ferma da decenni. In secondo, visto che stanno aumentando le materie prime, stanno aumentando i costi energetici, l’unico fattore di competitività su cui possiamo lavorare – ha concluso – è abbassare il costo del lavoro”.
I sindacati la pensano diversamente. Cgil, Cisl e Uil chiedono di concentrare il taglio delle tasse solo su lavoratori e pensionati, visto che le imprese, come ribadisce il sindacato guidato da Maurizio Landini, hanno già avuto nella legge di bilancio 10 miliardi.