L’economia toscana cresce ma non è ancora in grado di correre, con alcuni settori chiave come moda e turismo in ripresa mantenendo però livelli inferiori rispetto alla fase pre pandemica. E’ lo scenario tratteggiato dalla filiale di Firenze della Banca d’Italia nel periodico rapporto sull’andamento congiunturale della Toscana presentato questa mattina nel capoluogo regionale. Nel primo semestre del 2021 il Pil della Toscana è cresciuto del 6% rispetto al 2020, un dato positivo confermato anche nella fase estiva.
“La ripresa in Toscana – spiega il direttore della sede fiorentina di Bankitalia, Mario Venturi – seppur robusta, si è manifestata nel primo semestre a livelli inferiori rispetto alla media nazionale. Uno dei motivi senz’altro è legato al turismo che non ha recuperato del tutto la sua forza, l’altro al fatto che nella stessa industria che ha ripreso i livelli pre crisi la ripresa si sta manifestando con differenze settoriali, in particolare nella moda non sono tornati i numeri prima della pandemia”. Un sondaggio coinvolto dalla filiale toscana della Banca d’Italia segnala che su un campione di imprese industriali con almeno 20 addetti due terzi delle aziende hanno indicato un aumento del fatturato. Secondo Venturi “l’attività economica è in forte ripresa e si sta manifestando soprattutto nei comparti più penalizzati dalla crisi, le piccole e medie imprese appartenenti ai settori della moda e della metalmeccanica più aperti al commercio internazionale. La spinta del commercio internazionale ha permesso di recuperare nell’export i livelli pre pandemia, favorito dal recupero della capacità competitiva delle imprese nei mercati internazionali”. Dopo la brusca flessione del 2020 connessa alla chiusura dei cantieri, analizza il report, nei primi sei mesi del 2021 anche il settore delle costruzioni è tornato a sorridere spinto dalle agevolazioni fiscali come il Superbonus 110% e dall’aumento delle compravendite delle case, cresciute del 50%. Per quanto riguarda invece specificatamente il settore del turismo, sottolinea il direttore di Bankitalia Firenze, “ha un peso specifico nella nostra Regione per via delle città d’arte ma non ha ancora raggiunto i risultati prima della pandemia, la ripresa di questi mesi è legata soprattutto alla componente domestica, manca ancora il contributo decisivo dei cittadini extra europei”. Dal punto di vista del mercato del lavoro il report toscano evidenzia una crescita delle assunzioni nette nel settore privato non agricolo di 66.000 unità, di poco superiore rispetto a quanto rilevato nel 2019. Il recupero si è concretizzato grazie ai contratti a tempo determinato e si è concentrato nel settore turistico. Un segnale positivo arriva anche dalle ore di Cassa integrazione, calate del 30% rispetto all’anno scorso, pur restando a livello storicamente elevati. Dall’altro lato l’indebitamento delle famiglie toscane ha registrato un’ulteriore espansione: il credito del consumo è tornato a salire dopo l’arresto della pandemia e il volume dei prestiti per l’acquisto di abitazioni ha raggiunto quota 5%. Il credito all’economia regionale ha continuato ad aumentare del 4,2% ma all’accelerazione dei prestiti alle famiglie si è contrapposto, a partire dal secondo trimestre del 2021, un rallentamento dei prestiti alle imprese, in relazione anche alle minori richieste di finanziamenti assisiti da garanzie pubbliche. La qualità del credito regionale è rimasta sostanzialmente invariata con il rapporto tra i prestiti entrati in deterioramento e i finanziamenti esistenti all’inizio del periodo a livello contenuto, 1,3%. Sulle aspettative di breve termine, analizza Venturi, la congiuntura è favorevole quanto a fatturato e al recupero investimenti, ecco sottolineiamo che su quest’ultimo punto stanno agendo positivamente le aspettative legate al Pnrr. Il quadro è fondamentalmente positivo perché c’è fiducia, le politiche pubbliche stanno sostenendo la ripresa e le condizioni del sistema finanziario sono migliori rispetto alle precedenti recessioni”. Tuttavia, sulla crescita di lungo periodo in Toscana, sottolinea il direttore della filiale fiorentina della Banca d’Italia, “gravano delle incertezze a livello globale connessi alla pandemia, nel nostro paese registriamo una recrudescenza dei contagi, a cui si aggiungono le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e semilavorati e le criticità connesse al forte aumento dei prezzi dell’energia”.