Dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa è arrivata la scoperta di un nuovo procedimento per sintetizzare dei filtri ottici partendo da un polimero trasparente su cui vengono scritte con una stampante a getto di inchiostro opportunamente modificata nanoparticelle di metallo nobile, oro o argento.
A fare la scoperta è il team con a capo il professor Giuseppe Barillaro e formato dai dottorandi Martina Corsi e Alessandro Paghi. Lo studio è stato pubblicato sull’importante rivista “Advanced Optical Materials”. Alla base della ricerca vi è l’uso di ioni fluoro durante il processo di sintesi delle nanoparticelle sul supporto polimerico, in questo caso silicone, scelto per la sua versatilità e per il costo competitivo.
Il professor Barillaro ha spiegato che “il polimero siliconico si trova quindi ad avere nuove proprietà se ‘decorato’ con argento, oro, o con una combinazione di entrambi, e può essere usato per la produzione di filtri ottici (ma non solo) non basati sui principi dell’ottica standard, dove le proprietà della lente dipendono dalla sua curvatura e dall’angolo di incidenza della luce, ma sul fenomeno della risonanza plasmonica. Invece, le proprietà dei filtri così ottenuti derivano dalla densità e dalla distribuzione delle nanoparticelle sul polimero”.
Perché economica e molto veloce come procedura, è possibile realizzare in poco tempo filtri con proprietà ottiche diverse, a seconda delle applicazioni necessarie. Inoltre, per il suo basso costo e la facilità di manutenzione, questa può essere una tecnologia chiave per paesi in cui non è possibile eseguire in tempi rapidi analisi da laboratorio che richiederebbero un microscopio costoso.