La Coldiretti ha stimato un ritorno economico di 1,4 miliardi di euro anche se preoccupano i rincari sulle materie prime
Nel 2021 è stato recuperato il pesante passo indietro registrato durante lo stesso periodo della pandemia Covid, questo è quanto emerge dall’indagine della Coldiretti sui dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno corrente. Nel 2021 le richieste all’estero di verde Made in Italy hanno superato anche i livelli pre-Covid del 2019 e secondo proiezioni Coldiretti entro la fine dell’anno potranno sfiorare il valore di 1,4 miliardi di euro con un +55% rispetto al 2020.
Quasi il totale delle esportazioni di piante e fiori italiani – si parla del 94% – è diretto verso l’Europa in tre Paesi principali: Germania, Francia e Olanda, concentrando più della metà (58%) degli acquisti di fiori italiani con crescite importanti nel 2021. Coldiretti, inoltre, afferma che “le esportazioni potrebbero crescere ancora di più con la rimozione di blocchi fitosanitari spesso pretestuosi che ancora sussistono per le produzioni vivaistiche italiane in alcuni Paesi” – ne è un esempio la situazione Brexit.
C’è solo un elemento a minacciare la ripresa del settore florovivaistico: l’impennata dei costi di produzione con aumenti fino al 25% delle materie prime per imballaggi, energia, concimi e trasporti anche per le carenze su logistica ed infrastrutture del sistema Italia.