1,3 milioni di ricoveri e 144,5 milioni di prestazioni in meno nel 2020 rispetto al 2019: è partito dall’elaborazione dell’associazione Salutequità sui dati della Corte dei Conti il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, per dare la misura delle “cure mancate” a causa del Covid. L’occasione è stata l’audizione, conclusasi pochi minuti fa, presso il Ministero della Salute di Lungotevere Ripa, sull’ “Analisi delle problematiche connesse al recupero delle prestazioni non erogate a causa della pandemia da SARS-CoV-2”. Recupero che, ha rilevato Anelli, è diseguale nelle diverse Regioni. “Le Regioni dovrebbero dare piena attuazione al piano di recupero delle liste di attesa post-covid, rendendo trasparenti le informazioni sui modelli organizzativi applicati, sulle tempistiche e sui criteri di priorità – ha affermato -. Su un tema importante come quello del “ritorno alle cure ordinarie”, i cittadini non possono attendere oltre e hanno diritto ad avere piena trasparenza”. Infine, “la direzione auspicata dalla FNOMCeO è quella di investire risorse nella valorizzazione dei nostri professionisti, riconoscendone il ruolo di muro portante del nostro Servizio Sanitario Nazionale – ha chiosato -. In conclusione, riteniamo quindi che occorra investire le risorse provenienti dall’Europa con coraggio, puntando sui professionisti, e superando politiche ormai obsolete, come quelle dei Distretti, ridotti a strutture a prevalente conduzione amministrativa. Se tutto questo avverrà, in automatico le liste d’attesa si elimineranno e gli ospedali potranno riprendere e valorizzare il loro ruolo di gestione delle acuzie e delle patologie e complicanze che non possono essere gestite in ambulatorio o al domicilio”.