A Milano il 21° congresso nazionale Aiic su Pnrr e Ssn post-Covid
Tema al centro del congresso è la necessità di creare “basi robuste, competenti e affidabili al rinnovamento qualitativo e tecnologico del Servizio sanitario nazionale”, cogliendo l’opportunità offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’Aiic – Associazione italiana ingegneri clinici – avverte, nel presentare l’evento, che “la sfida è nella concretezza”, quest’ultima chiave di volta su cui basare la sanità post-Covid.
Umberto Nocco, presidente Aiic, ha affermato che “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza esprime concetti molto chiari parlando di sanità e si sofferma infatti su reti di prossimità, innovazione e ricerca, digitalizzazione e telemedicina. Sappiamo tutti che proprio su questi pilastri si basa il rinnovamento del Servizio sanitario nazionale che ha bisogno di rilanciare la qualità delle cure, l’innovazione reale, la sanità interconnessa e paziente-centrica, la nuova organizzazione”.
Una delle sessioni più ricche della tre giornate sarà “Ingegneri clinici e professionisti sanitari. Solo rapporti di buon vicinato?” (12 novembre), dove si metteranno a confronto ingegneri clinici, cardiologi, cardiologi interventisti, anestesisti, farmacisti ospedalieri, per creare una piattaforma di dialogo e collaborazione tra professionisti che condividono la quotidianità del lavoro sulle tecnologie sanitarie.
“Contenuti ed accesso al lavoro della professione dell’ingegnere clinico” (13 novembre) sarà, invece, l’ultima sessione del congresso. Lorenzo Leogrande, ex presidente dell’Aiic, lo descrive come “un dialogo proposto soprattutto ai giovani professionisti ed agli universitari. Perché la professione attira tantissimi giovani e l’evento nazionale è l’occasione migliore per introdurli ad un mondo che è un’autentica finestra spalancata sul futuro”.