I primi nove mesi del 2021 si sono chiusi con un utile di €270,9 milioni, con una crescita del 38,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che già aveva mostrato un andamento particolarmente positivo. Il risultato rappresenta un nuovo record di periodo pur scontando gli accantonamenti straordinari del secondo trimestre e un aumento dei contributi ai fondi bancari. La qualità dell’utile – riflessa nella sua componente ricorrente – ha mostrato un ulteriore progresso attestandosi a €132 milioni (+18%) rispetto allo scorso periodo. Tale crescita ha beneficiato dell’espansione dimensionale nel periodo (€82,1 miliardi, +17% a/a) e nel miglioramento della composizione delle masse. La crescita dell’utile ricorrente è stata inoltre favorita dalla scalabilità del modello di business e da un attento contenimento dei costi, riflesso nel calo record del cost/income ratio al 34% (al netto delle performance fees). La crescita commerciale e operativa della banca si è accompagnata al mantenimento di una posizione patrimoniale solida, ampiamente superiore ai requisiti specifici fissati per la società da Banca d’Italia, nell’ambito del periodico processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP). Esaminando nello specifico le principali voci di bilancio si evidenzia quanto segue. Il margine di intermediazione è salito a €612,9 milioni (+ 37%) mostrando una significativa crescita a livello di tutte le sue linee di contribuzione. Il margine finanziario ha mostrato un importante passo avanti attestandosi a €89,9 milioni, in aumento del 16,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il progresso è principalmente legato ai proventi dell’attività di tesoreria e nello specifico ad un ribilanciamento del portafoglio di investimenti finanziari della banca. Il margine d’interesse mostra una leggera flessione legata al contesto di tassi finanziari che permangono a livelli molto bassi con un impatto negativo sui reinvestimenti degli attivi in scadenza. Le commissioni nette hanno messo a segno un rialzo significativo (€523 milioni, +41%) evidenziando una forte spinta della componente ricorrente con €326,4 milioni (+21%). Nello specifico, l’espansione delle masse e in particolare delle soluzioni gestite e le iniziative di diversificazione dei ricavi intraprese hanno portato ad un incremento delle commissioni lorde di gestione a €586,9 milioni (+18%) e delle commissioni bancarie e d’ingresso a €101,5 milioni (+29%). Le commissioni variabili hanno mostrato un ulteriore incremento frutto delle dinamiche dei mercati e delle performance positive generate raggiungendo i €196,6 milioni contro i €100,4 milioni dello corrispondente periodo dello scorso anno. I costi operativi si sono attestati a €171,1 milioni con un aumento del 4,4% che rientra pienamente negli obiettivi triennali pur continuando a sviluppare progetti, in particolare nel digitale e nella tecnologia dell’infrastruttura della banca. La dinamica dei costi si conferma contenuta rispetto alla crescita dimensionale della banca a dimostrazione della capacità di leva operativa del modello di business. L’efficienza operativa della banca si conferma su livelli d’eccellenza, con l’incidenza dei costi totali sulle masse a 28 bps (dai 30 bps di fine 2020) mentre il cost/income ratio, su basi rettificate per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, si è attestato al 34,4% (23,7% il livello reported). Il risultato operativo si è attestato a €441,8 milioni, in crescita del 55,9% rispetto allo scorso anno. Gli accantonamenti e le rettifiche di valore nette sono ammontati complessivamente a €110,4 milioni per l’inclusione dell’accantonamento straordinario per €80 milioni riferita all’operazione, conclusasi con successo il 7 di ottobre u.s., di acquisto dei titoli in cartolarizzazioni di crediti sanitari riservati a clienti professionali e detenuti dalla clientela per un nozionale di €478 milioni. Al netto dell’accantonamento straordinario, la posta si sarebbe attestata a €30,4 milioni in crescita dai €21,2 milioni dello scorso periodo principalmente per i maggiori accantonamenti per i piani di fidelizzazione a fronte della crescita sostenuta dei risultati commerciali nel periodo. I contributi ai fondi bancari di riferimento (Fondo di Risoluzione e Tutela depositanti) sono stati pari a €14,5 milioni, con un incremento del 30,2% rispetto allo scorso esercizio. Si segnala, infine, che la tassazione media – al lordo del beneficio fiscale straordinario per €13,1 milioni legato all’affrancamento di avviamenti, marchi e attività immateriali e senza considerare il minor carico di imposte connesso all’accantonamento straordinario sopra citato – si attesterebbe al 21,4% nel range delle attese di medio periodo. E adesso uno sguardo ai risultati economici del terzo trimestre 2021. Il margine finanziario è risultato di €34,6 milioni, in progresso del 31% principalmente per il contributo de profitti da trading per il processo di ribilanciamento e diversificazione degli attivi finanziari. Le commissioni variabili (€31,6 milioni, +16%) hanno dato un contributo positivo seppure in calo rispetto ai trimestri precedenti. I costi operativi si sono attestati a €58,7 milioni, con una crescita dell’8% legata principalmente a oneri straordinari legati al processo di espansione sul mercato svizzero. La componente di costi ‘core’ nel periodo è risultata pari a €52 milioni e in crescita del 4,5%, dunque in linea con le proiezioni del piano triennale. L’utile netto del trimestre è risultato pari a €80,8 milioni (+27%) dopo aver spesato – fra gli altri – €8,4 milioni di contributi per i fondi bancari, in rialzo del 18% rispetto allo scorso anno. L’aliquota fiscale del periodo di è attestata al 23,3%. L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, nella foto, ha commentato: “continuiamo a crescere in misura superiore al mercato di riferimento e ci avviamo verso il miglior esercizio della nostra storia garantendo solidità e ritorni ai vertici del settore per tutti gli stakeholders. Risultati eccellenti che confermano la qualità ed unicità del nostro modello di business incentrato sulla qualità dei nostri professionisti, sempre più un punto di riferimento non solo per la clientela private ma per tutte quelle famiglie bisognose di consulenza per la protezione patrimoniale. Alla base del modello vi è la costante innovazione di piattaforme, servizi e soluzioni di investimento, la tensione al digitale, come enabler della qualità nella relazione con i nostri clienti e la sostenibilità come elemento fondante della nostra proposizione. Professionalità, vicinanza e personalizzazione fanno parte della nostra cultura e della nostra visione e la fiducia che ci arriva dalla clientela anche in termini di raccolta ne sono la conferma. Vediamo con ottimismo l’ultima parte dell’anno e questo ci dà grande entusiasmo in vista delle sfide e le ambizioni legate al nuovo piano triennale che stiamo preparando per l’inizio del prossimo anno”.