Illycaffé ha avviato la sperimentazione di un modello agronomico in grado di sequestrare carbonio dall’aria e trasformarlo in materia organica per il suolo in Guatemala e in Etiopia. “Se passiamo da un modello di agricoltura convenzionale a un modello non convenzionale, virtuoso, rigenerativo, paradossalmente l’agricoltura potrebbe diventare anche ‘carbon negative’, quindi sequestrare carbonio invece di emetterlo. Il suolo ha una capacità di assorbimento di carbonio tre volte superiore a quello dell’atmosfera”, racconta Andrea Illy, nella foto, presidente di Illycaffè. “Inoltre il concime organico nutre il microbiota del terreno, che arricchisce le piante di agenti difensivi, rende i suoli più fertili e resilienti ai cambiamenti climatici, riducendone la dipendenza da fertilizzanti e prodotti chimici. Da un terreno più sano si ottiene una pianta più sana e, di conseguenza, un alimento più sano per la salute dell’uomo”, aggiunge. Nelle piantagioni a zero emissioni di Jardines de Babilonia in Guatemala e di Kokkere, nella regione di Oromia, Illycaffè sta applicando i principi dell’agricoltura rigenerativa in cui, grazie all’utilizzo delle migliori pratiche agronomiche selezionate dagli agronomi Illy, viene ristabilito l’equilibrio dell’ecosistema attraverso la piantumazione di alberi e la protezione del suolo, incrementando la biodiversità. Un modello che, attraverso l’arricchimento del terreno con materia organica, permette di migliorare la carbon efficiency. L’operazione porta con sé altri benefici, tra cui l’aumento della fertilità, della biodiversità, la migliore conservazione dell’acqua e la minore dipendenza da prodotti difensivi e fertilizzanti. Nella piantagione del Guatemala, situata nel dipartimento di Jalapa, in un’area di 140 ettari a circa 1600 metri d’altezza situata fra la pianura e le pendici del vulcano Jumai, Illy produrrà nel 2023 il primo caffè Idillyum carbon neutral. Nella piantagione di Kokkere nella regione di Oromia, Illycaffè e il produttore Ali Legesse hanno adibito finora circa 100 dei 360 ettari disponibili alla coltivazione di caffè. Le tecniche di agronomia rigenerativa praticate nella piantagione sono state trasferite anche alla popolazione locale, coinvolta nel progetto fin dall’inizio per permetterle di metterle subito in pratica. Contestualmente Legesse ha fornito 70 mila piante di caffè a tre neonate associazioni di produttori che le coltiveranno applicando le migliori tecniche agronomiche per crescere un prodotto di qualità. Kokkere, zona rurale abitata da circa 2.000 persone che vivono in condizioni di povertà, si sta già trasformando in una nuova area caffeicola in cui i piccoli coltivatori potranno vendere il loro caffè alla Illy, entrando a fare parte della sua filiera sostenibile. In Etiopia la sperimentazione si avvale della collaborazione del Coffee Training Center Ethiopia, il centro di formazione nato per favorire la corretta lavorazione ed esportazione del caffè, realizzato in partnership tra Associazione Italiana Cooperazione e Sviluppo Addis Abeba, Unido Addis Abeba, Fondazione Ernesto Illy, Illycaffè e l’Ethiopian Coffee and Tea Authority. Fra le attività del centro figura la divulgazione del know-how acquisito a Kokkere, in modo da rendere il modello scalabile. In futuro questo istituto potrebbe ampliare il suo scopo, diventando un centro di diffusione della conoscenza itinerante anche per i piccoli coltivatori. La circolarità di questo modello di agricoltura rigenerativa, se adeguatamente supportato dalla diffusione della conoscenza, potrebbe diventare l’esempio per tutta l’Etiopia ed essere riprodotto in larga scala nel continente africano. “Sono felice di condividere i primi risultati di un progetto sul quale credo molto e che rappresenta una risposta concreta per tutto il mondo del caffè, proprio nella giornata mondiale dedicata alla sostenibilità ci siamo dati l’obiettivo di diventare un’azienda carbon free entro il 2033 e vogliamo farlo in modo circolare, ossia andando a ‘sequestrare’ carbonio all’interno della nostra stessa filiera, quindi eliminando le emissioni attraverso l’impiego di energie rinnovabili e riducendo l’impatto di ogni elemento del ciclo produttivo”, conclude Illy.