Tampone gratuito per i lavoratori non vaccinati: la richiesta che viene da più parti, finora esclusa nettamente dal governo, avrebbe se applicata una notevole ricaduta economica per lo Stato, con stime comprese tra i 500 e i 600 milioni al mese. Anche se, va detto, è molto difficile dare stime più precise, alla luce delle numerose variabili in gioco: la differenza di prezzo tra antigenici e molecolari, il diverso intervallo di tempo (48 o 72 ore), e non ultimo il fatto che il costo dei tamponi (attualmente tra gli 8 e i 15 euro) sarebbe minore per lo Stato.
L’Instant Report Covid-19 dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica calcola un aumento di ben 5 volte dei tamponi giornalieri necessari, per un costo complessivo di oltre 21 milioni di euro al giorno. Attualmente viene effettuata una media di 274.680 tamponi giornalieri (dati settimana 04-11 ottobre); la previsione è che dal 15 ottobre in avanti saranno richiesti 1.519.188 tamponi al giorno. Secondo la Fondazione Gimbe i lavoratori non vaccinati sono 3,8 milioni ma la precisione di questa stima è influenzata da diverse variabili: lavoratori under 20 e over 64, numero di occupati guariti negli ultimi 6 mesi, numero di lavoratori esentati per patologia, distribuzione non omogenea tra le differenti fasce di età sia del tasso di occupazione, sia del numero dei non vaccinati tra lavoratori e non lavoratori. Pertanto, dal 15 ottobre il fabbisogno settimanale stimato di tamponi antigenici rapidi è compreso tra 7,5 e 11,5 milioni.
Secondo un’analisi di QuiFinanza, grazie ai prezzi calmierati, ogni test rapido (e non molecolare che ha un costo superiore) viene pagato 15 euro per gli adulti e 8 per i minori (nelle farmacie e nei laboratori che hanno aderito alla convenzione del governo). I lavoratori che non si sono sottoposti al vaccino contro il Covid-19 e che andando a lavoro ogni giorno dovrebbero fare tre tamponi a settimana, 12 al mese sono stimati in circa 3 milioni. Sarebbero in media 450 euro a testa fino a fine dicembre, escludendo il riscontro su qualche caso positivo che richiederebbe un test molecolare del costo dai 60 ai 100 euro. Si arriva, da qui a fine anno, a una spesa di circa 1,3 miliardi di euro per le casse dello Stato per un ammontare di 600 milioni al mese.
Altri hanno calcolato una spesa di 180 euro al mese a persona, considerando una settimana lavorativa di 5 giorni con almeno tre tamponi rapidi a settimana al prezzo di circa 15 euro l’uno. Bisogna però tenere conto di quanti vanno in ufficio pochi giorni a settimana: la spesa per costoro oscillerebe tra i 60 e i 120 euro al mese, in base al numero di giorni lavorativi. La stima totale è di circa 500 milioni di euro.
Il garante del M5S Beppe Grillo, calcolando 3-3,5 milioni di lavoratori non vaccinati, ha valutato che per coprire i costi del tampone servirebbe circa 1 miliardo di euro fino a dicembre 2021.