Anagrafe titolari e incentivi all’adempimento spontaneo per facilitare l’aggiornamento del catasto. Il ministero dell’economia ha giocato d’anticipo rispetto alla legge delega e già nell’atto di indirizzo di politica fiscale ha indicato le direzioni in cui dovrà muovere l’agenzia delle entrate. L’attività di monitoraggio degli immobili è già avviata da tempo, si pensi soltanto alla regolarizzazione dei fabbricati rurali del 2012 e alla previsione di riforma del 2014. Nel documento del ministero, in aggiunta alla previsione di una incentivazione all’aggiornamento spontaneo delle rendite catastali, è stato previsto il miglioramento e il potenziamento dei sistemi informativi destinati a intercettare gli immobili non censiti o che non rispettano la reale consistenza, la destinazione d’uso o la categoria catastale. Come si rileva dall’art. 7 della legge delega di riforma fiscale approvata il 5 ottobre 2021 dal consiglio dei ministri, finalizzata a introdurre determinati decreti legislativi con l’obiettivo di razionalizzare la tassazione diretta e indiretta dei cittadini, il Governo è autorizzato a intervenire sulla disciplina di rilevazione catastale degli immobili, con l’obiettivo di modernizzare gli strumenti di individuazione e controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati collocati sul territorio nazionale. Per tale finalità si dovranno introdurre strumenti, da mettere a disposizione dei comuni e dell’Agenzia delle entrate, finalizzati a rilevare immobili non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso o la categoria catastale attribuita, nonché i terreni non più agricoli e gli immobili abusivi. È stata prevista la predisposizione di strumenti e moduli organizzativi destinati a facilitare la condivisione dei dati e dei documenti in via telematica tra l’Agenzia delle entrate e gli uffici competenti dei comuni, con l’introduzione di un valore patrimoniale e di una rendita attualizzata, al fianco delle attuali e datate rendite. La riforma del catasto è una previsione che ci trasciniamo da molti anni basta ricordare, tra i numerosi interventi, quella previsione approvata dal Consiglio dei ministri l’8/04/2014 per una riforma che doveva entrare in vigore nel 2018 e che doveva intervenire con l’aggiornamento degli estimi catastali fermi al 1988/1989, anche al fine di variare l’impostazione passando dalla valorizzazione della superficie a quella del numero dei vani. Riforma avviata ma non conclusa che ricorda il naufragio delle più datate leggi 662/1996 e 23/2014 e che, pur nel rispetto dell’invarianza di gettito, non potrà che prevedere un incremento e/o una diminuzione della tassazione sugli immobili. Peraltro, la relazione di accompagnamento alla delega, ricordando la finalità della riforma destinata alla modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e alla revisione del catasto dei fabbricati replica quanto già indicato, con una certa sistematicità, nei vari atti di indirizzo del ministero dell’economia e delle finanze. In effetti, il comma 1 dell’articolo oggetto del presente contributo prevede la modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo, si afferma testualmente, l’introduzione di strumenti da porre a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle Entrate, secondo il paradigma dell’interoperabilità dei rispettivi sistemi informativi, al fine di facilitare e accelerare l’individuazione, anche attraverso metodologie innovative, degli immobili non censiti, che non rispettano l’effettiva reale consistenza o destinazione d’uso o categoria catastale e dei terreni divenuti edificabili ma ancora censiti come agricoli e, infine, degli immobili abusivi, con l’introduzione di incentivi specifici destinati alla trasparenza e valorizzazione dell’attività di accertamento; si parla, nello specifico, della necessità di supportare le pubbliche amministrazioni nelle politiche fiscali (sismabonus, gestione del patrimonio immobiliare anche pubblico) e di azione di governance del territorio. Si deve rilevare, peraltro, che è già presente un sistema integrato del Territorio (SIT) ovvero di una piattaforma che rappresenta l’evoluzione del sistema catastale e cartografico deputato alla gestione delle informazioni immobiliari, che consente la navigazione e la ricerca su base geografica di tutte le informazioni territoriali gestite dall’agenzia. Posta la previsione inserita alla lettera j) del punto 5 dell’atto di indirizzo dell’estate 2021 del ministero dell’economia che disponeva sull’introduzione di un incentivo per l’adempimento spontaneo di aggiornamento delle rendite catastali per le persone fisiche e giuridiche, attraverso il miglioramento del presidio del territorio da parte degli enti locali e dell’Agenzia delle entrate, ai punti 18, 19 e 20 del medesimo atto non si può che rilevare la speculare previsione inserita nella legge delega per l’integrazione delle banche dati immobiliari, unitamente alla realizzazione dell’Anagrafe dei Titolari, che dovrebbe consentire una maggiore fruibilità delle banche dati immobiliari .
Fabrizio G. Poggiani, ItaliaOggi