“La riforma è un’opportunità verso un sistema che sia più efficiente e meno distorsivo”. Queste le parole del ministro dell’Economia, Daniele Franco (nella foto), espresse durante la conferenza stampa che ha seguito l’approvazione in Consiglio di Ministri della Delega per la riforma fiscale. Franco ha sottolineato che i pilastri della struttura fiscale come Irpef e Iva “verranno riconsiderati”.
Come chiesto dall’Ocse, l’obiettivo è ridurre il peso fiscale sui lavoratori dipendenti con un abbassamento delle aliquote mediane dell’ Irpef. Uno degli obiettivi della delega fiscale – ha ribadito ancora Franco – è il “contrasto all’evasione e all’elusione fiscale”, che nel 2019 “si stima sia di circa 100 miliardi”. Il contenimento dell’evasione e dell’elusione “è misura necessaria per ridurre le aliquote e avere una distribuzione del carico più favorevole alla crescita economica”.
I dati diffusi dal Mef segnalano che nel periodo gennaio-agosto 2021 le entrate tributarie ammontano a 302.180 milioni di euro, segnando un aumento di circa 30.614 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno 2020 (+11,3%). Nel dettaglio il gettito dell’Irpef si attesta a 128.270 milioni di euro con un incremento di 6.085 milioni (+5,0%).
La delega sulla riforma contempla anche un intervento sul catasto. Il premier Draghi dichiara in merito: “Il contribuente medio non si accorgerà di nulla per quanto riguarda il catasto, resterà tutto come prima”. Oggi comunque, la Corte dei Conti, sentita in audizione sulla Nadef ha indicato nell'”aggiornamento delle rendite catastali, per ovviare alle distorsioni create nel tempo, un obiettivo da perseguire nel medio periodo”. “I nuovi criteri – si legge nella bozza della delega – non saranno utilizzati “per la determinazione della base imponibile dei tributi la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali”. Ci saranno un aggiornamento periodico di valori e rendite e norme ad hoc per gli immobili storico-artistici.