“Con il ministro Cingolani io sono assolutamente d’accordo. Stiamo dicendo la stessa cosa: c’è tanto da studiare ma poco da fare”. Lo ha detto Francesco Starace, nella foto, amministratore delegato e direttore generale Enel, in collegamento video con il convegno “La Grande transizione”, organizzato a Bologna dalla Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro, riferendosi al dibattito sul nucleare partito da un’affermazione del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “Purtroppo ogni volta che si parla di transizione energetica si finisce a parlare di tecnologie di generazione di rete elettrica che – ha spiegato Starace – è un discorso sempre a metà tra fantascienza e ideologia. In Enel abbiamo provato di tutto. Io essendo laureato in ingegneria nucleare e avendo passato tutta la mia vita a costruire impianti di generazione termica di qualunque tipo che poi approdassero in energie rinnovabili” dico che “quasi sempre è un dejavù” il dibattito sul nucleare. “Da una parte è carino ricordare il passato, è incantevole guardare la fantascienza, ma la realtà è che per i prossimi dieci anni ci sono le rinnovabili e le batterie. Il resto è o fantascienza o è storia”, ha chiarito Starace. L’ad di Enel ha poi spiegato che “l’espansione delle rinnovabili nel prossimo decennio è dell’ordine delle quattro volte. Non è una novità il fatto che si deve digitalizzate tutto quello che si può. Il prossimo decennio sarà caratterizzato anche da un’altra novità che è l’elettrificazione del sistema energetico mondiale. L’energia elettrica entrerà come fonte energetica primaria nei settori industriali del nostro Paese. L’utilizzo energia elettrica spiazzerà l’utilizzo dei combustibili fossili nei prossimi dieci anni in modo importante. Tutta l’economia mondiale andrà a spostarsi su un sistema elettrificato”. Quindi sono “importanti” reti “più digitali, più resilienti e reti interconnesse diverse da quelle che abbiamo avuto negli ultimi 70 anni. Lo sforzo è farlo presto e di capirlo prima in modo tale che questa transizione avvenga nel migliore dei modi. Ecco perché -ha concluso Starace – ci siamo così impegnati nella digitalizzazione delle micro strutture di rete perché pensiamo che questo sia il passaggio cruciale”.