Oltrepassata la soglia minima del 66,67%
L’opa lanciata su Cerved dal gruppo Ion Capital di Andrea Pignataro colpisce. Castor Bidco, veicolo usato per il lancio dell’offerta, ha raccolto circa il 78,9% del capitale, superando così la “soglia minima irrinunciabile” del 66,67%.
Quindi, Pignataro punterà al delisting di Cerved con una fusione nel suo gruppo, disponendo del controllo dell’assemblea straordinaria. Agli aderenti all’opa andranno 10,2 euro ad azione, non essendo stata superata la soglia del 90% il quale avrebbe permesso di alzare il corrispettivo a 10,5 euro.
Ion Capital dovrà pagare azioni per 1,57 miliardi di euro. Ma il conto complessivo girerà attorno ai 2 miliardi di euro nel caso in cui, dopo la fusione, la restante parte del capitale di Cerved userà il diritto di recesso, permesso nel caso in cui un merger comporti l’uscita dal listino.
Ion Capital è affiancata nell’operazione da Gic, il fondo sovrano di Singapore e da Fsi, fondo guidato di Maurizio Tamagnini, in quale investirà 150 milioni di euro in strumenti partecipativi emessi da Castor Bidco. Il successo dell’opa porterà Cerved nell’orbita di Ion, un gigante del fintech, con 1,7 miliardi di euro di ricavi e 1,2 miliardi di ebitda nel 2020, aggiungendosi all’acquisizione da 1,5 miliardi di euro, messa a segno nel marzo del 2021, di Cedacri, piattaforma di outsourcing informatico che serve diverse banche italiane.