“Ristoranti contro la fame”, l’iniziativa di solidarietà per aiutare le persone più bisognose in Italia e nel mondo, arrivata alla sua settima edizione, si terrà a partire dal 16 ottobre, ma si è già aperta la campagna di adesioni. L’auspicio è che scatti una gara di solidarietà, con gli chef protagonisti, per dimostrare, concretamente, la volontà di rilancio del settore e per confermare l’impegno del mondo della ristorazione nella lotta contro la fame. Nel corso di questa edizione, che si concluderà il 31 dicembre, i clienti, all’interno dei ristoranti che aderiranno all’iniziativa, potranno donare due euro con l’acquisto di un “piatto solidale”, 50 centesimi scegliendo una “pizza solidale” e altrettanti consumando una bottiglia d’acqua. Sarà l’occasione per tornare a godere del piacere di un pranzo o di una cena in sicurezza, contribuendo, da un lato, al rilancio della ristorazione e, dall’altro, all’impegno per liberare il mondo dalla fame. Secondo il rapporto pubblicato dalla FAO (The State of Food Security and Nutrition), del resto, sono 811 milioni le persone che ne soffrono a causa di guerre, cambiamenti climatici e disuguaglianze. L’iniziativa é promossa da Azione contro la Fame (organizzazione umanitaria specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione). Nel corso dell’incontro, sono state presentate anche le attività sul campo che saranno sostenute dall’organizzazione attraverso l’iniziativa, in particolare gli interventi in Sahel, Libano, India e, per la prima volta, in Italia. In particolare, in Sahel l’organizzazione sosterrà ancora l’intelligenza artificiale per contrastare i cambiamenti climatici con un progetto innovativo che combina le immagini satellitari e i dati raccolti dai pastori per monitorare la siccità e guidare gli allevatori verso pascoli migliori; in India, Azione contro la Fame darà seguito alla realizzazione degli “orti giardino”, pensati per libere i più vulnerabili dall’insicurezza alimentare, proiettandoli verso l’autosufficienza; in Libano, il network si occuperà del sostentamento delle comunità di rifugiati con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni socioeconomiche con l’accesso ai beni di prima necessità. Il progetto promosso in Italia, “Dall’emergenza all’autonomia”, consiste, infine, in una attività “pilota” che in una prima fase, coinvolgerà 50 famiglie vulnerabili della periferia di Milano, per un totale di 250 persone, già nel 2022. L’obiettivo dell’organizzazione è quello di estendere l’iniziativa anche in altri territori. D’altra parte, anche in Italia, pur con forme diverse, molte persone vivono una condizione di insicurezza alimentare (5,6 milioni nel in povertà assoluta, Istat). Saranno tre i cardini del progetto: un contributo alla spesa settimanale, per fornire un supporto nutrizionale immediato; la promozione di una educazione alimentare allo scopo di favorire tra i beneficiari l’adozione di una dieta sana ed equilibrata; la formazione per migliorare le capacità personali, sociali e professionali utili per favorire l’autonomia e, così, la sicurezza alimentare a lungo termine.