“Con il ministro del Lavoro abbiamo quasi definito una proposta che è sbagliato chiamare ‘anti delocalizzazioni’. Occorre stabilire regole moderne per evitare chiusure”. Queste le parole del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti (nella foto). Il ministro è stato intervistato dal Tg2 ad Airola, dove ha visitato lo stabilimento Adler. “Per quelli che prendono un contributo e scappano – ha detto Giorgetti – rispetto al passato qualcosa è cambiato. Con i contratti di sviluppo abbiamo fatto una piccola pausa di rifinitura perché vogliamo introdurre una premialità per quegli imprenditori che faranno investimenti in territori in crisi”.
“Per la ricostruzione e il rilancio del Paese serve disponibilità da parte di tutti: imprenditori, ma anche lavoratori e sindacati. Non si può andare controvento, se certe produzioni sono ormai vietate o fuori mercato”, ha rimarcato. “La ripresa non dipende solo da buone leggi o dalle risorse in campo, che sono tante, ma c’è bisogno di forza lavoro e materie prime. C’è molta più domanda che offerta”, ha inoltre detto Giorgetti. “Nel settore edilizio, con il superbonus 110%, e se partono tutti gli appalti pubblici previsti per i prossimi 5 anni – ha aggiunto – non c’è un’industria di costruzioni in grado di rispondere a questa domanda. Anche questo è un tema da discutere”.
In merito all’incontro tra le parti sociali, dove si è discusso dell’obbligatorietà del green pass nei luoghi di lavoro, il ministro si è espresso in questo modo: “Sul green pass si mettono d’accordo loro, imprese e sindacati. È sicuramente un passo in avanti, ma ci sono anche altre questioni da valutare ovviamente”.