(di Mauro della Porta Raffo) 3 settembre 2021.
In Varese.
Poco fa, su Radio Rai 3, un decisamente buon ritratto (la quale cosa non implica ovviamente una adesione assoluta alle tesi esposte: quando mai?) di Giuseppe Bottai.
Tra i documenti originali trasmessi – non pochi proclami pronunciati da Mussolini e da altri tra i massimi esponenti Fascisti, nonché dalle testimonianze recate d’altri (Galeazzo Ciano, che di Bottai parlò come di un furioso ultra razzista antiebraico) e dalla lettura di testi – ho così riascoltato alcune delle affermazioni che più di tutte da sempre mi fanno letteralmente uscire di testa.
Non riesco proprio a sopportare – perfino fisicamente – che si considerino e attacchino come “inferiori” razze (e già sul concetto stesso infinitamente si deve dissentire) diverse da quella ‘Bianca’ (ove mai sia esistita ed esista).
Senza alcuno d’attorno, in casa, mi sono messo a urlare.
Credo compiutamente che solo una ignoranza senza fine e (in pochissimi casi, perché quanti conoscono e malgrado ciò operano sono pochissimi) una faziosità deplorevole possano portare a pensare tanto.
M’occorre spesso e spesso, di fronte a persone considerate per una attribuita appartenenza “razziale”, di collocarle in una posizione (culturale, intellettuale, storico/sociale, ideale e ideologica, dipende) ‘superiore’ a quella di almeno un miliardo di ‘poveri bianchi’ loro ‘inferiori’!
Gli esempi sono migliaia e migliaia e ancora migliaia.
Il ‘razzismo’ – che è ovunque diffuso (assolutamente altresì a sinistra) rappresentandosi nei più diversi modi – è (con altri, essendo l’Uomo l’essere meno intelligente mai apparso sul Pianeta), un delirio contro il quale mi batto dall’infanzia e fino alla fine mi batterò con ogni mezzo e forza!
“Racaille sans aucune espoir” quanti in cotal maniera opinano e agiscono!