È possibile una pace con l’Inps, prevista per chi coprirà i buchi cumulati in relazione ai contributi previdenziali, ci saranno dunque sconti fiscali. Il governo procede per mettere a punto un pacchetto di misure in grado di fronteggiare lo stop a Quota 100. Alla fine del 2021 la finestra triennale voluta dall’esecutivo Conte che permette di andare in pensione con un minimo di 62 anni di età e 38 di contributi finirà, e Palazzo Chigi cercherà di attutire il colpo subito da chi avrà mancato l’obiettivo e dovrà attendere altri 5 anni prima di andare in pensione.
Tra le misure in dirittura d’arrivo c’è la formula della pace contributiva, la quale permette di recuperare anni privi di contributi per i lavoratori che hanno avuto periodi senza alcuna copertura di contribuzione figurativa o obbligatoria. Sarà quindi una forma di riscatto aperta solo ai lavoratori privi di contribuzione prima del 1996 (data in cui parte l’applicazione del metodo contributivo di calcolo delle pensioni). Inoltre, i lavoratori non devono essere già titolari di un trattamento pensionistico diretto.
Anche nel 2022 questo pattern di lavoratori potrà riscattare i periodi non coperti da contributi, in qualsiasi gestione Inps dove abbiano almeno un contributo, per un riscatto di massimo di 5 anni, anche se non consecutivi fra loro. È necessario che il periodo da riscattare sia privo di contributi e di qualsiasi obbligo contributivo.