Successo per l’AG Noir Festival, sotto il segno di Pinketts

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Anche quest’anno si è tenuto con successo l’AG Noir Festival ad Andora, in Liguria. “Il festival, come spiega il sito ufficiale, si presenta fin dalla sua prima edizione, avvenuta nel 2015, con un fitto programma di conversazioni con scrittori, proiezioni di film, cortometraggi, incontri con giornalisti, avvocati e criminologi e progetti espositivi, a cui si aggiunge un Concorso Letterario dedicato ai racconti inediti di scrittori esordienti che abbiano compiuto 18 anni di età”. “Il Festival agisce su più palcoscenici: dalla spiaggia, con le “Colazioni noir”, al centro città, che ospita il palco del Pre-Festival, per arrivare alla storica location nell’Anfiteatro degli scenografici Giardini di Palazzo Tagliaferro, che ogni anno in concomitanza dell’evento ospita anche la Fiera del Libro “Buona Letteratura – Noir e non solo”: un incontro dedicato al mondo dell’editoria indipendente che permette agli appassionati della lettura di incontrare le ultime produzioni e le proposte di editori e librai che hanno fatto della cura e della qualità la loro filosofia”. Quest’anno il festival si è mosso sotto il segno dell’ispiratore maximo, nonché monarca assoluto del noir italico, Andrea G. Pinketts. L’associazione che si occupa di curare la memoria dello scrittore ha presentato la nuova edizione de Il vizio dell’agnello. Così la madre dell’artista, la signora Mirella Pinketts, ha raccontato il rapporto speciale tra suo figlio e il festival: “Andora, luogo caro a mio figlio Andrea, dove l’arte, la cultura, beneficiano dell’aria, non soffrendo del bisogno di estraniarsi dal quotidiano, arricchisce l’anima e i sensi. Dopo tanto orrore, squallore, dolore, devo immergere il mio pensiero in un prato verde dove nascono fiorellini innocenti, multicolori, nel vento, nelle bufere, negli uragani, senza temere le furie del tempo dato che dopo tornerà il sole che ridarà loro vita e allontanerà, magari in modo burrascoso, le piante di cactus che crescono fra loro con le loro spine possono ferie, pungere. Mi attira allora l’immagine evocativa: il rosso che è l’espressione della violenza, il giallo e il nero che formano un triangolo, e con la potenza dei colori, evoca la follia, rappresenta un pugnale, una spada. C’è anche il bianco che è sorgente di luce, il cappello evoca il padrino di questo art-festival da cui Andrea non andrà mai via. Il suo logo è indistruttibile. Otto anni prima Andrea aveva accettato la sfida postagli dal vulcanico sindaco Mauro Demichelis, creare il festival AG NOIR. Oggi, l’immagine realizzata dal concept artist Giacomo Guccinelli è un tributo dell’artista all’insostituibile Andrea G. Pinketts. Testimoniare AG NOIR con il viso e l’immagine visibili solo a metà. C’è anche un altro simbolo, l’impermeabile bianco e il cappello che da modo di ricordare il padrino. Gli artisti dialogano, creano a modo loro. Il linguaggio è comune, l’ intesa è profonda. Grazie di questo omaggio signor Guccinelli, lo terrò caro, testimone del ricordo e della nostalgia di mio figlio. Ma Andrea c’è, onore al sindaco Mauro, alla deliziosa Christine, a tutte le persone che hanno contribuito a rendere questo festival indimenticabile”.