L’intesa mira alla creazione di uno spazio comune tra ricercatori e Pmi
Il trasferimento tecnologico per molto tempo non è stato alla portata delle piccole e medie imprese. Anche oggi si registrano costi troppo alti, che hanno imposto a molte Pmi un gap tecnologico, rispetto alle grandi aziende. Per colmare questo vuoto la Camera di commercio di Genova ha stretto, con l’Istituto italiano di tecnologia, un accordo. Questo, ha lo scopo di creare un punto di incontro tra aziende e ricercatori dell’Iit. Per questo progetto la Camera di commercio intende investire circa 2,5 milioni di euro.
La Cciaa già prevede strumenti rivolti alle Pmi, quali il Pid, Punto impresa digitale per la diffusione della cultura digitale e l’Enterprise Europe network, così da incentivare il trasferimento tecnologico. Ma in questo caso l’approccio è diverso; perché la Camera ha organizzato, presso il Center for robotics and intelligence systems dell’Iit, a San Quirico, un’area di contatto tra le realtà imprenditoriali interessate a sviluppare piani di ricerca e i ricercatori di Iit, che potranno fornire una guida in merito alla possibilità di sviluppo dei progetti e definire il loro possibile sbocco nel trasferimento tecnologico.
«Ci abbiamo messo quattro anni – commenta Maurizio Caviglia, segretario generale della Cciaa di Genova – per concretizzare il progetto con l’Iit. Non per lentezza burocratica, ma perché il progetto è cambiato mentre lavoravamo: all’inizio non era stato pensato con l’individuazione di un luogo fisico e non si sapeva dove poter insediare questo servizio; poi Iit ha trovato la struttura. Quando si parte con un’idea poi, nel tempo, questa deve diventare compatibile con la programmazione con la progettazione, con l’urbanistica e con le destinazioni; quindi, c’è voluto parecchio tempo per arrivare a materializzare quella che era l’idea iniziale».
Quello che fa la Cciaa, continua Caviglia, «è un’attività di sussidiarietà con le associazioni di categoria: lavoriamo con Confcommercio, Confindustria, Cna, Confartigianato e Alleanza delle cooperative. Con loro opereremo come facciamo quando realizziamo i voucher del Pid, con cui diamo dei contributi alle imprese per dei piccoli interventi di digitalizzazione e di crescita tecnologica, facendo in modo di riuscire a capire dalle associazioni di cosa hanno più bisogno le imprese e cosa, per loro, è maggiormente interessante. Anche nell’ambito dell’accordo con l’Iit, tramite i nostri Pid e le associazioni di categoria, approfondiremo con l’Istituto alcune materie che sta sviluppando e portando avanti nell’automazione, nell’intelligenza artificiale e nella ricerca. Insieme alle associazioni valuteremo quali possono essere le attività di maggior interesse e individueremo le imprese che possano essere interessate». E conclude spiegando: «Praticamente faremo delle gite organizzate di lavoro: porteremo gli imprenditori presso l’Iit, nei locali dedicati alla Cciaa, che serviranno proprio a favorire questo intreccio tra noi e loro. L’obiettivo è trasferire al massimo nelle aziende le competenze e le tecnologie, ma anche le idee che possono essere messe a disposizione dall’Istituto».