A Torino prende il via il Polo nazionale per la Mobilità sostenibile, nell’area Sud della città che è già incubatore di nuove tecnologie. Infatti negli stessi spazi, negli spazi in esubero dell’ex fabbrica di Mirafiori, è presente il CIM 4.0, il Centro di Competenza, con le sue linee dedicate alla digital factory e all’additive manifacturing, che si concentra sulla stampa laser. “Nel Polo di Mirafiori, imprese italiane e internazionali troveranno ricerca applicata di alto livello, accompagnata anche dalla possibilità di formare il proprio personale con le competenze necessarie per implementare questa innovazione”, introduce il progetto il rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, nella foto. Le imprese, prosegue il rettore, “potranno testare prodotti e soluzioni dall’alto valore tecnologico, essere in rete con grandi aziende, Pmi e startup, incubare, accelerare ed essere parte di un modello di sviluppo industriale unico nel suo genere”. “Si potranno creare migliaia di posti di lavoro”, ha aggiunto Saracco. La disponibilità dei primi spazi definitivi del Polo per la mobilità sostenibile è prevista indicativamente entro il 2023. I primi 40 milioni di euro per l’avvio del Polo sono stati resi disponibili grazie ad un contributo della Regione Piemonte, un finanziamento della Camera di commercio di Torino e ai primi fondi previsti dal MISE nel decreto Sostegni-bis. Alla presentazione erano presenti le massime autorità cittadine e regionali, con l’esclusione del presidente della Regione Alberto Cirio per via di impegni istituzionali, sostituito dall’assessore al Bilancio Andrea Tronzano. Tutti, a partire da Tronzano, hanno messo l’accento sul gioco di squadra delle istituzioni locali. “La nostra città non può vivere di solo turismo, l’ho già detto cinque anni fa”, ha dichiarato durante la presentazione la sindaca di Torino Chiara Appendino, che si è augurata che le varie iniziative che vedono la sinergia degli attori del territorio portino a “invertire il trend demografico”, che a Torino è discendente. Gli investimenti sull’auto sono di nuovo il futuro, ha detto il presidente dell’Unione industriale torinese Giorgio Marsiaj, “nell’automotive dai 5 miliardi si è passati in un anno ai 60-70 miliardi: gli investimenti sono enormi. E l’elettrificazione è la strada, ha subito un’accelerazione spaventosa”. Gli investimenti sull’elettrico sono più che decuplicati. “Io non condivido una scelta così radicale sull’elettrificazione, visto che l’auto elettrica per ora viaggia a energia fossile. Se guardiamo a un’ottica complessiva era meglio avere un approccio più lento e a vantaggio di tecnologie che oggi inquinano poco e occupano molti posti di lavoro”, ha detto il rettore Saracco. Oltre alle necessità di Stellantis, che il nuovo polo potrà soddisfare, Marsiaj ha parlato dell’importanza di questo incubatore per le piccole imprese innovative: “Queste sono iniziative di supporto alle nostre aziende, specialmente le piccole che hanno bisogno della tecnologia applicata, perché non possono fare ricerca”. Le grandi o medie imprese con un ruolo di traino, ha concluso Marsiaj, “si devono portare dietro le piccole che sono innovative”.