È un duro colpo per i lavoratori la notizia data da Whirlpool, che annuncia la partenza della procedura di licenziamento per i 340 operai dello stabilimento napoletano. Il governo già aveva previsto e scongiurato questo epilogo, cercando un investitore in grado di subentrare alla multinazionale. «Siamo consapevoli della nostra scelta, siamo il più grande investitore e produttore di elettrodomestici in Italia» spiega Luigi La Morgia, responsabile delle attività europee della Whirlpool.
C’è anche da considerare il momento drammatico in cui è stata indetta questa decisione, poiché l’azienda avrebbe deciso di non utilizzare le 13 settimane di cassa integrazione previste dall’avviso comune di Confindustria e sindacati.
La viceministra al Mise Alessandra Todde ha chiesto «all’azienda di accettare la proroga della cig di ulteriori 13 settimane, cosa che non significa allungare il brodo, ma dare la possibilità ad un percorso di rilancio – portato avanti da noi e Invitalia – di prendere forma, con un piano industriale alternativo e solido, fondamentale per non impoverire ulteriormente il territorio di Napoli garantendo la salvaguardia occupazionale. Abbiamo bisogno di tempo per irrobustire il percorso di reindustrializzazione, su cui stiamo lavorando quotidianamente. Quindi per l’azienda accettare la proroga della Cig, rinviando l’avvio della procedura di licenziamento, è una scelta che non pesa minimamente. Mentre per i lavoratori, per la città di Napoli e per il piano di rilancio su cui stiamo lavorando, fare questa scelta è assolutamente indispensabile».