In un anno di COVID-19 il PIL della Liguria è tornato ai livelli del 1995, ma la Regione è tra le più resilienti del Paese e adesso si può ripartire: in particolare, nel Tableau de Bord 2021, la regione si posiziona tra le prime italiane in 14 indicatori su 73 identificati come variabili da monitorare nella ripartenza. E’ uno dei dati salienti di cui si discuterà domani a Santa Margherita Ligure (La Cervara) nel corso della quinta edizione del Forum Think Tank “Liguria 2030”, realizzato da The European House – Ambrosetti, in collaborazione con la Regione Liguria. Il Rapporto Strategico 2021 elaborato in occasione del forum sarà presentato domani nel dettaglio, con proposte per il rilancio del territorio ligure in chiave trasformativa, puntando sulle opportunità che si aprono con il programma Next Generation EU e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e valorizzando le partnership e il ruolo propulsivo delle imprese. La Liguria, che aveva chiuso il 2019 con risultati positivi in molte variabili del proprio contesto socio-economico, si trova a dover fare i conti con gli effetti della crisi COVID-19: si stima una riduzione del PIL regionale di 8,5 punti percentuali per il 2020, portando il PIL regionale da 42,8 miliardi di Euro al 2019 a 39,2 miliardi di Euro a fine 2020. Tale riduzione è pari al PIL del 1995: l’economia regionale, in un solo anno, è stata riportata indietro di 25 anni. Rispetto all’Italia, la Liguria mostra comunque una maggiore resilienza: per il sistema-Paese, nel 2020, si registra una contrazione del PIL pari a -8,9%. Guardando ai dati del Tableu de Board – che i consulenti di The European House – Ambrosetti hanno stimato, laddove indisponibili, per aggiornarli tutti al 2020 – la Liguria registra un miglioramento o ha un posizionamento stabile nel 52,2% dei 73 indicatori presi in considerazione e, nel complesso, si posiziona tra le prime tre Regioni italiane in 14 indicatori su 73 (circa il 20%). In particolare, nel blocco dei “Macro-obiettivi” la Liguria registra un miglioramento in due su tre indicatori monitorati (PIL pro-capite; Popolazione giovane; Soddisfazione per la propria vita); nelle 7 “dimensioni chiave” per lo sviluppo della Liguria, che influenzano l’andamento dei macro-obiettivi mostra miglioramenti specifici in: 6 indicatori su 10 della dimensione Trasporti e Infrastrutture; 2 indicatori su 10 della dimensione Turismo e Cultura; 4 indicatori su 10 della dimensione Struttura produttiva; 5 indicatori su 10 della dimensione Lavoro e Formazione; 5 indicatori su 10 della dimensione Innovazione e Ricerca; 5 indicatori su 9 della dimensione Salute e Sociale e 9 indicatori su 10 della dimensione Ambiente e Territorio. Secondo il rapporto, grazie alla struttura economica anticiclica del territorio, l’export è cresciuto di quasi il 40% nel I trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la seconda Regione italiana per crescita percentuale. Tale incremento è stato trainato dalla crescita del commercio della manifattura (+42,9% rispetto al primo trimestre 2019) e, nello specifico, si registra la performance particolarmente positiva del comparto dei mezzi di trasporto (autoveicoli e navi e imbarcazioni). Le caratteristiche intrinseche della Liguria hanno fatto sì che a fine 2020, la Regione sia stata la seconda migliore per variazione dell’export rispetto al 2019, facendo registrare un -0,7%, contro una media italiana di -9,8. Una Regione che, nel complesso, resta pronta alle sfide del futuro. Come scrive Valerio de Molli nella prefazione al rapporto “i liguri hanno dimostrato di non essere disposti ad arrendersi facilmente e, nonostante il contesto economico sfavorevole, l’indicatore sulla soddisfazione per la propria vita mette in risalto una buona performance della Regione, con un incremento di 3,5 punti percentuali proprio nel 2020 rispetto all’anno precedente, in controtendenza con la media del Nord-Ovest che ha segnato un calo di -0,1 punti percentuali. Nel 2015 la Liguria si posizionava come 15a rispetto a tale indicatore ed ha registrato il quarto migliore incremento durante la leadership del Presidente Giovanni Toti”. La Regione riparte anche dalla sanità, grazie ad un’adeguata gestione della pandemia da COVID-19. Il modello operativo di governo dell’emergenza della Liguria ha, infatti, dimostrato una buona capacità di coordinamento e collaborazione tra pubblico e privato. Ad oggi la Liguria risulta al 2° posto per quota di popolazione totalmente immunizzata, con un valore pari al 30,72% (dietro solamente al Lazio in Italia e alla Germania, Grecia e Belgio in Europa). Similmente, la Regione è al 4° posto per dosi somministrate ogni 100 abitanti, pari a 83,5, dietro a Lazio (85,0), Puglia (84,2), Lombardia (83,9). Non solo sanità, che resta la priorità strategica per la ripartenza. Al centro del Forum proposte per la Transizione Verde e Digitale dei porti, l’ambizione di una leadership nazionale nella cybersicurezza, la transizione sostenibile dell’Industria. L’evento si svolge in collaborazione con Banca Carige, Costa Crociere, Leonardo, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Esso Italiana, RINA, Duferco Energia, Unione Industriali della Provincia di Savona, CISCO Italia, Europam, Villa Montallegro, PSA Genova-PRA’, Ansaldo Energia, Gruppo ERG, Gruppo Messina, Camera di Commercio Genova, Camera di Commercio Riviere di Liguria – Imperia La Spezia Savona.