Cheil Italia, ha recentemente avviato un processo di cambiamenti nella struttura organizzativa, infatti, ha dapprima nominato Daniele Falzone Managing Director, e ora ha comunicato l’arrivo in agenzia di Claudio Nobili nel ruolo di Direttore Creativo.
Falzone, ha dichiarato “Siamo davvero felici che Claudio sia entrato a fare parte del nostro team perché crediamo possa promuovere un approccio al di fuori dei canoni tradizionali per ampliare il pensiero creativo all’interno dell’agenzia”.
Dopo il diploma di liceo classico e la laurea conseguita in Relazioni Pubbliche e Pubblicità alla IULM, Claudio Nobili inizia il suo percorso di carriera, molto diversificato. Ha infatti esperito personalmente tutti i ruoli principali di un’agenzia di comunicazione: art director, copywriter, strategist, account, project manager, producer, fotografo e illustratore.
Prima di arrivare in Cheil ha fatto esperienza in diverse realtà, tra cui Fullsix, Connexia e Bitmama Reply. Ha inoltre ricoperto il ruolo di Direttore Artistico di Lanieri, brand di abiti su misura maschili, dove si è occupato della creazione di nuove collezioni e della comunicazione del brand.
Grazie alla sua esperienza Claudio vanta un ventaglio di clienti molto vasto, con una spiccata verticalità sul segmento fashion&Luxury, il cui linguaggio votato alla bellezza e all’esclusività risulta un punto distintivo che ha poi applicato anche ad altre industry.
Claudio Nobili ha dichiarato: “Voglio portare una nuova visione estetica, cool e contemporanea, e contaminarla con la tecnologia per renderla ancora più spettacolare, che si tratti di un progetto digitale o di un evento, Cheil possiede un forte metodologia induttiva di matrice data driven: la mia idea è chiudere il cerchio con un approccio opposto e al contempo complementare, basato sulla deduzione, così da unire la potenza del dato all’intuito più viscerale; una sorta meccanismo di controllo in cui la verità del dato viene non solo confermata, ma anche rafforzata, da immagine e pensieri intuitivi, nell’ottica di un nuovo umanesimo tecnologico.”