Oggi Carlo Messina (nella foto), l’a. d. di Intesa Sanpaolo, è stato protagonista di un’interessante intervista al Sole 24 Ore a firma del direttore Fabio Tamburini. Per Messina “I finanziamenti europei e i piani di rilancio dell’economia per superare la crisi provocata dall’emergenza sanitaria rappresentano per l’Europa una occasione unica: restare il terzo blocco al vertice della geopolitica internazionale insieme agli Stati Uniti e alla Cina. Se non andrà così, l’Unione europea sarà destinata ad avere un ruolo sempre più marginale. Il finale di partita sarebbe già scritto”. Secondo l’a. d., la Ue deve “ritrovare lo slancio per essere un polo di dimensioni globali” per scongiurare il prevalere di “logiche nazionali”, altrimenti “neppure i Paesi più forti, come Germania e Francia, ce la faranno a restare competitivi”. In questo situazione, L’Italia avrà un ruolo decisivo “in un senso o nell’altro: rappresentiamo uno snodo chiave nel determinare un effettivo successo del programma Next Generation Eu. L’Italia ha tanto terreno da recuperare, ma un futuro dell’Europa senza l’Italia, Paese fondatore, non è immaginabile”. Per l’Italia, “grazie al Next Generation Eu, c’è una opportunità speciale da cogliere, cancellando errori e ritardi”. E ancora: “Le risorse disponibili sono ingenti, sette volte i fondi stanziati dal Piano Marshall. In più, per quanto riguarda l’Italia, abbiamo leve straordinarie da azionare: le risorse parcheggiate sui conti correnti delle imprese e delle famiglie che, se trasformate almeno parzialmente in investimenti e consumi, possono sommarsi ai finanziamenti europei, moltiplicandone l’impatto”. Messina poi spiega il ruolo che avrà Intesa Sanpaolo in questo frangente: “Stiamo mettendo e metteremo la forza della banca a disposizione per accelerare la ripartenza dell’economia e delle imprese. Da qui al 2026 saremo in grado di attivare erogazioni a medio e lungo termine per oltre 410 miliardi di euro a favore del mondo produttivo e delle famiglie italiane. Questi fondi si aggiungeranno a quelli distribuiti dall’Europa e dal governo”. Messina reputa questo impegno essenziale, giacché “lo sviluppo economico è il solo modo per rendere sostenibile il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo, arrivato a un livello vertiginoso: il 160 percento”. Per Messina “la parità di genere è una priorità. L’occupazione femminile va incoraggiata è sostenuta, può dare un contributo fondamentale alla ripresa. Serve passare dalle dichiarazioni d’intenti ai fatti creando condizioni adeguate: asili nido, aiuti per le maternità, finanziamenti a lungo termine e perfino a fondo perduto. Abbiamo programmi articolati per il sostegno alla formazione e allo sviluppo imprenditoriale al femminile, favorendo assunzioni, promozioni a ruoli di responsabilità, nomine a dirigente”.