Gli influencer sono figure molto discusse e criticate, ma la loro capacità di indirizzare le decisioni di acquisto altrui è un dato di fatto innegabile e sempre più aziende stanno iniziando a capire che questo fenomeno può diventare un asset strategico su cui investire.
Questo viene confermato dalla ricerca che Buzzoole, martech company specializzata in tecnologie e servizi per l’Influencer Marketing, ha commissionato a Koniqa, società di consulenza per le strategie di contenuto. L’indagine è volta alla comprensione del ruolo specifico che le aziende attribuiscono all’uso dell’Influencer Marketing.
Dallo studio emerge che l’87% delle imprese svilupperà campagne con il coinvolgimento di influencer nel prossimo anno e che 7 aziende su 10 intendono pianificare più campagne o progetti continuativi di più mesi nel corso dell’anno. C’è stato un cambio di paradigma, soprattutto negli ultimi anni su questo tema. Infatti, mentre in passato l’obiettivo delle campagne era creare awareness, ovvero aumentare la notorietà del brand, oggi l’influencer marketing assume un ruolo più strategico e complesso.
Dallo studio emerge che “il 22% di chi ha fiducia nell’Influencer Marketing, ritiene che questa leva sia efficace nella fase di “awareness”, il 36% in quella di “appeal”, il 17% in quella di “ask” e il 25% nella fase di “act”. Rispetto alla rilevazione del 2019 cresce la fiducia delle aziende negli influencer per raccontare le caratteristiche specifiche del prodotto, affinchè entri nella lista dei desideri dei consumatori e per contribuire a generare conversioni in acquisto (la fase di “act” aumenta del 5%)”.
Gli influencer sono molti, operano in diversi ambiti diversi, con differenti pubblici e valori ed è importante capire quali sono le motivazioni che spingono un’azienda a scegliere un Creator piuttosto che un altro.
La survey ha rilevato che sono diversi i driver che portano i decision maker a operare una scelta: al primo posto troviamo l’esigenza che l’influencer abbia una base di follower reale e di qualità (65%). Seguono la capacità di saper valorizzare in modo creativo i messaggi del brand (64%) e la proattività nel suggerire nuove attività sui canali social (64%). I manager valutano positivamente il laoro degli infliencer con unaa media delle risposte si è attestata sul punteggio di 7,5.
Vincenzo Cosenza, CMO di Buzzoole, ha dichiarato:
“Ci troviamo di fronte ad uno scenario in evoluzione su più fronti contemporaneamente. Su quello delle aziende, dove si assiste ad una maturazione dell’approccio all’influencer marketing. Su quello degli influencer, cui è richiesto di influire anche nelle fasi finali del processo di acquisto. Sul fronte dei consumatori, sempre più attenti alla narrazione autentica dei valori aziendali veicolata dagli influencer. Buzzoole sta anticipando questa evoluzione, offrendo alle aziende le soluzioni tecnologiche e il supporto strategico e creativo più adatti a soddisfare le esigenze dei propri clienti. Al contempo, dando nuove opportunità di monetizzazione ai Creator più professionali”.