L’Italia, tra il 2020 e il 2021, ha adottato misure di intervento per circa 250 miliardi per fronteggiare le conseguenze della pandemia da Covid, e questo senza contare gli importi legati al Pnrr in corso di negoziazione con la Commissione europea. A evidenziarlo è il capo economista di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, nella foto, nel corso del Festival dell’Economia di Trento. “Emergenza sanitaria e rischio di collasso economico hanno provocato il più grande intervento pubblico dello Stato nel secondo dopoguerra: 16 trilioni di dollari spesi globalmente dall’inizio della pandemia, un valore pari a circa il 20% del PIL mondiale”, ha aggiunto. “Di fronte alle emergenze, anche il pensiero liberista più estremo deve accettare la necessità dell’intervento pubblico e auspicare che questo sia tempestivo, proporzionato ed efficace”, ha spiegato De Felice. “Guardando al futuro, la risposta a quanto Stato è desiderabile avere in una economia mista come quella italiana è molto difficile. Certamente, un intervento dello Stato nella economia è indispensabile”, ha concluso l’economista.