Il 40% delle imprese sarde teme gravi problemi di liquidità

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Il 40% delle imprese della Sardegna sia aspetta quest’anno gravi problemi di liquidità, una percentuale fra le più alte d’Italia, seconda solo a quella della Calabria, secondo un dossier della Cna regionale. Lo scorso dicembre il volume complessivo del credito erogato alle imprese dell’isola è stato pari a 9,35 miliardi di euro: la disponibilità, rispetto al 2016, si è ridotta di oltre 2,7 miliardi di euro. Il livello minimo si è registrato nell’ultimo trimestre 2019 con 8,8 miliardi, mentre dal 2020 i prestiti erogati hanno ricominciato a crescere. Nella seconda metà del 2020 le imprese più piccole hanno registrato un incremento dei prestiti del 7,7% rispetto al periodo luglio-dicembre 2019, a fronte di un incremento inferiore al 3% registrato dalle imprese più grandi, rileva la Cna Sardegna. A fine 2020 la stagnazione complessiva del credito (- 0,4% sul 2019) è il risultato di un aumento del 3% dei prestiti a favore delle piccole imprese, a fronte di una riduzione del 2% di quello per i soggetti più strutturati       
 L’incremento più significativo è riferito alle microimprese a conduzione familiare con meno di 5 addetti: +10% rispetto al 2019. Le imprese di costruzione hanno avuto un calo dei prestiti quasi del 13%: il credito riferito alle imprese più grandi registra un crollo del 15%, mentre per quelle a conduzione familiare c’è stato un incremento del 2,7%. 
“Il protrarsi delle restrizioni sulle attività economiche rende necessaria la proroga delle garanzie, delle moratorie e un allungamento dei termini di restituzione dei debiti contratti dalle imprese”, segnalano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna. “La Regione istituisca un fondo dedicato a finanziare i bisogni di liquidità delle piccolissime imprese sarde”.