Il 2020 è stato un esercizio in chiaroscuro per Ovs (nella foto, l’a. d. Stefano Beraldo), che ha approvato il bilancio dell’esercizio. Il gruppo da un lato è tornato in utile, con un risultato netto positivo per 35,1 milioni sostenuto dal beneficio fiscale legato al riallineamneto delle insegne OVs e Upim, mentre dall’altro ha perso il 26% dei ricavi, con vendite poco superiori a 1 miliardo di euro. In crescita l’ecommerce, le cui vendite sono incrementate del 63%, portando un sensibile aumento di quota di mercato del gruppo, che è passata dall’8,1% all’8,4%, in assenza di un aumento di superfici di vendita. L’ebitda del gruppo è pari a 72,9 milioni, mentre il risultato netto rettificato è in rosso per 4,8 milioni. Per l’anno in corso Ovs si attende “un rilevante aumento delle vendite” e una “materiale ripresa delle redditività”.