
Nuovi interventi a favore dell’editoria contro il Covid, a partire dai provvedimenti in programma per il prossimo aprile. Misure di sostegno al settore che si aggiungeranno a quelle già previste: è l’obiettivo auspicato da Giuseppe Moles che ieri è intervenuto in commissione cultura alla Camera, per la prima volta pubblicamente dopo la nomina a sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’editoria. «Il Decreto sostegni è l’inizio di un percorso di misure per sostenere l’intero sistema economico italiano», ha dichiarato Moles, «e dunque anche per supportare il comparto dell’editoria, per consentire alle aziende di non soccombere». Sempre ieri, Moles ha dichiarato di star «approfondendo il caso australiano così come quello francese» per quel che riguarda invece i rapporti tra editori di giornali e big della rete, in merito all’utilizzo di contenuti giornalistici su motori di ricerca e social network. Con l’arrivo degli over the top (ott), il sistema dell’informazione online risulta «squilibrato, frutto di un’evoluzione che per quanto irreversibile può però avere delle linee guida. Per questo seguiremo anche l’evoluzione della normativa europea», ha precisato il neo-sottosegretario che ha annunciato la prossima presentazione dei punti cardine del suo incarico e, nel frattempo, ha fatto il punto della situazione nel mondo dell’editoria.
Quindi, nell’immediato, Moles ha confermato l’importanza fondamentale del Piano nazionale di ripresa e resilienza visto che «Covid ha accelerato una crisi dell’editoria che dura da oltre 10 anni. E il Pnrr può spingere verso la modernizzazione, anche digitale, del comparto». Moles ha sottolineato però che digitalizzazione non significa escludere i giornali di carta, il tutto procedendo di pari passo con la difesa della dignità del lavoro giornalistico e la tutela dei posti di lavoro.
Comunque, sempre secondo Moles, «la digitalizzazione delle case editrici e della rete distributiva e di vendita, le nuove competenze in chiave digitale e un uso consapevole del web», soprattutto in funzione anti-fake news, sono tre traiettorie di investimenti che possono rientrare nel Piano. Il sottosegretario ha espressamente fatto riferimento al progetto Editoria 5.0, avviato dal suo predecessore Andrea Martella (dossier che tra l’altro voleva estendere all’editoria i crediti d’imposta previsti per il settore manifatturiero col Piano di transizione digitale 4.0, vedere ItaliaOggi del 25/9/2020), ma ha anche ricordato come alcune misure, tra cui gli sgravi per le aziende che investono in pubblicità, potrebbero diventare strutturali. Con l’ultima annualità coperta dagli sgravi fiscali per gli inserzionisti, è stato soddisfatto più dell’80% dei beneficiari, a fronte di oltre 37 mila domande. Segno che, a giudizio di Moles, la misura risponde a un bisogno del mercato ma può essere rafforzata.
Invece, in un’ottica di più ampio respiro e al di là dell’attuale crisi economico-sanitaria, il sottosegretario all’editoria non ha escluso una riforma organica del settore e ha reso noto di voler riconvocare il tavolo per l’equo compenso, presiedendolo di persona insieme al Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Per quanto riguarda poi la salute precaria dell’Inpgi (l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani), ha confermato Moles, «sono pronto a fornire la mia collaborazione, potremmo approfondire bene con il ministro del lavoro Andrea Orlando», sotto la cui competenza ricadono le sorti dell’istituto.
Per studiare e impostare questo duplice ordine di misure a favore dell’editoria, nel breve e lungo periodo, dalle prossime settimane il neo sottosegretario Moles ha deciso di aprire una serie d’incontri con i protagonisti del settore.
Marco A. Capisani, ItaliaOggi