Le Piazze europee in netto ribasso, Tokyo ha perso l’1,9 per cento. Timori per la liquidità sui mercati asiatici. Il differenziale scende a 115 punti mentre proseguono le consultazioni per il nuovo governo

Andamenti in rosso, ma in recupero dai minimi dell’apertura grazie ad alcuni dati macroeconomici, sulle Piazze europee e nubi sui future di Wall Street: i mercati si avviano verso la chiusura settimanale più debole da tre mesi a questa parte. Se gli investitori americani si interrogano sul fenomeno GameStop, l’azione che è stata fatta schizzare al rialzo dai piccoli trader in un braccio di ferro con i grandi hedge fund, in Asia le contrattazioni sono state caratterizzate dai dubbi circa la scarsa liquidità presente sul mercato cinese.
La Borsa di Parigi cede l’1% a metà mattina, Francoforte lascia sul terreno l’1%. Male anche Londra (-0,7%) e Milano (-1,15%). Secondo le ricostruzioni delle sale operative, torna a farsi sentire lo spauracchio delle varianti Covid che mettono a rischio la campagna vaccinale e la ripresa economica.
La Borsa di Tokyo ha chiuso in calo per le prese di beneficio degli investitori, l’aumento dei casi di Covid e la guerra dei vaccini che sta allungando i tempi della vaccinazione di massa. L’indice Nikkei arretra dell’1,89% a 27.663,39 punti.
Spread poco mosso con la crisi di governo
L’euro apre poco mosso sopra 1,21 dollari, al termine di una settimana che ha visto il biglietto verde risorgere per la forte volatilità dei mercati, agitati per l’andamento a singhiozzo della ripresa, l’aumento dei contagi e la guerra dei vaccini che sta allungando i tempi della vaccinazione di massa, soprattutto in molti Paesi europei. La moneta europea passa di mano a 1,2103 dollari e 126,47 yen. Dollaro/yen sale a 104.50. Lo yuan è in lieve calo a 6.4530 sul biglietto verde ma resta vicino ai recenti massimi. La Pboc, la Banca centrale cinese, ha iniettato 98 miliardi di yuan nel sistema finanziario, dopo tre giorni di drenaggio e dopo che i tassi overnight repo sono balzati al record in quasi sei anni. Secondo gli esperti le dimensioni dell’iniezione di liquidità della Pboc non sono sufficienti a colmare la carenza di liquidità in vista del Capodanno cinese del 12 febbraio, per cui è ancora troppo presto per concludere che la stretta di liquidità sia conclusa.
In Italia resta al centro dell’attenzione la crisi politica con la giornata decisiva delle consultazioni al Quirinale, vista la presenza del M5s che dovrà chiarire la sua posizione rispetto al tentativo di ri-coinvolgere Italia viva nella maggioranza. Intanto lo spread tra Btp e Bund tedeschi si è raffreddato tornando in area 115 punti base.
Ricca l’agenda macroeconomica. Il Prodotto interno lordo in Francia nel 2020 è sceso dell’8,3%, secondo le prime stime dell’istituto francese di statistica: il risultato è migliore delle previsioni che indicavano un calo del 9%. Particolarmente postivo il quarto trimestre. Bene anche le rilevazioni dalla Spagna, con un -11% nel 2020 ma una ripresa migliore delle attese nella parte finale dell’anno. In Giappone la produzione industriale di dicembre ha segnato un calo dell’1,6%, un po’ più del previsto, ma si prevede un rimbalzo in gennaio.
Il fenomeno GameStop torna a correre con la ripresa degli scambi
Ieri sera Wall Street ha chiuso in recupero, con il Dow Jones a +1%. GameStop, reduce da una cavalcata da pochi dollari a oltre 400 nelle scorse sedute sotto la spinta dei piccoli trader, è crollata del 43% dopo che le piattaforme di trading come Robinhood hanno limitato gli scambi sul titolo e su altre azioni che erano ugualmente finite sotto i riflettori, come i cinema Amc. L’azione di GameStop è poi tornata a correre, nel mercato after hour, quando le piattaforme hanno fatto sapere che sarebbero stati riammessi, seppur in forma limitata, gli scambi.
Tra le materie prime, infine, i prezzi del petrolio risentono della forte volatilità dei mercati. In Asia i future sul Light crude Wti cedono lo 0,23% a 52,22 dollari e il Brent è invariato a 55,53 dollari al barile. Già ieri il prezzo del petrolio era andato sulle montagne russo, aprendo debole, per poi risalire sulla scia del crollo delle scorte Usa. E successivamente riprendere a scendere, in chiusura, frenato dai ritardi nella distribuzione dei vaccini e dalle nuove restrizioni ai viaggi.
Raffaele Riccardi, Repubblica.it