Al via la VI edizione del festival internazionale di giornalismo civile Imbavagliati che da Napoli quest’anno sarà tutto online. Dal 16 al 20 dicembre prossimo il rinnovato sito www.imbavagliati.it sarà la piattaforma delle discussioni nel segno dei ‘Diversamente liberi’, per accendere una luce su quei paesi dove l’omosessualità è ancora un reato, con testimonianze esclusive, anteprime cinematografiche, dirette e campagne solidali. All’interno della rassegna, e nel nome di Mario Paciolla, la VI edizione del premio Pimentel Fonseca, che si svolgerà online il 16 dicembre e sarà conferito alla giornalista colombiana Claudia Julieta Duque “per il suo coraggio, nel difendere i diritti degli ultimi”. La manifestazione aprirà con l’anteprima italiana della mostra a cura di Asmae Dachan ‘Akram Sweedan per Imbavagliati’, del coraggioso artista siriano che trasforma bombe e razzi in opere d’arte. Dall’Algeria alla Cina, passando per la Siria e la Colombia, una carrellata di voci coraggiose che difendono i diritti Lgbt oltraggiati nel mondo e quelli degli ultimi. Il festival, ideato e diretto da Désirée Klain, che dal 2015 dà voce a quei giornalisti che nei loro paesi hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali e, nonostante il giro di vite contro la stampa, hanno corso seri pericoli per raccontare, denunciare. Tra queste, quelle di Ludovic-Mohamed Zahed, primo imam franco-algerino dichiaratamente gay e contro l’oscurantismo; Chang Ping, il giornalista cinese censurato dal governo di Xi Jinping, che pur in esilio, continua ad accendere una luce sul suo popolo; Claudia Julieta Duquela, pluripremiata giornalista investigativa colombiana, che da sempre si batte per la salvaguardia dei diritti umani, a costo della sua vita; John Shipton, padre di Julian Assange, che lotta strenuamente per la difesa del figlio. Il Festival, promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e dalla Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati, è realizzato in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa, la Fondazione Banco di Napoli, l’UsigRai, il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, Articolo 21, e con il patrocinio di Amnesty International Italia.