La percentuale dei medici di base con oltre 27 anni di anzianità di laurea è passata dal 32,2% del 2007 al 73,5% del 2017, con le conseguenti preoccupazioni legata all’imminente carenza di medici di medicina generale e ai rischi collegati. È quanto sottolinea l’VIII Osservatorio civico sul federalismo in sanità di Cittadinanzattiva.
Dal report emerge, inoltre, che a fronte di una media nazionale di 1 medico di famiglia per ogni 1.211 pazienti adulti, in Lombardia il rapporto sale a 1/1.400, mentre il valore minimo si registra in Basilicata con 1/1.037. In tutte le Regioni del Sud, ad eccezione della Regione Sardegna, ogni medico di medicina generale gestisce in media meno pazienti rispetto ai colleghi del resto d’Italia.
In base ai dati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza, si sottolinea nel report, le regioni del nord complessivamente posseggono più posti letto equivalenti (sulla base delle giornate di assistenza erogate) per anziani, tranne la regione Valle d’Aosta. Il centro sud mostra valori lontani dalla sufficienza (score 9 di riferimento) con punte critiche in Basilicata (1.2), Campania (1.3), Molise anche se in miglioramento.
In Italia, il numero di over 65 che ricevono cure domiciliari è quasi raddoppiato nell’ultimo quadriennio, passando dalle 232.687 persone del 2014 alle 433.366 del 2017.
Nel 2017, in Italia sono state prese in carico dall’Assistenza domiciliare integrata 868.712 persone (1,8% dei residenti). Si passa da un ricorso massimo, pari al 3,7% del Veneto, ad uno minimo della Valle d’Aosta (0,05%). Guardando al dato delle persone over65 (il 49,9% di quelle assistite in ADI), si passa da un valore massimo di ricorso a tale forma assistenziale pari all’8,4% del Molise, ad uno minimo dello 0,2% della Valle d’Aosta, a fronte di una media nazionale di 3,2%.