Per “orientare il risparmio degli italiani verso gli investimenti nei settori produttivi”, sono necessari “incentivi fiscali agli azionisti, anche di piccole dimensioni, stabili e non speculativi”. A sottolinearlo il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, intervenendo al Convegno sul trentennale della legge Amato, promosso dalla Fondazione di Forlì. Per il presidente dell’Associazione bancaria italiana gli istituti di credito “hanno bisogno di investitori privati stabili, di ampi orizzonti, non speculativi a breve: in Italia ve ne sono ancora pochi di tal genere, dopo vari decenni di legislazioni innovative, atte a crearne i presupposti”. “Le Fondazioni di origine bancaria, che hanno molto differenziato i loro investimenti, sono fra i più lungimiranti e stabili azionisti delle banche e hanno appoggiato la gran parte delle innovazioni nel mondo bancario, con la nascita di gruppi di dimensioni europee e con la partecipazione in banche regionali indipendenti. Le Fondazioni hanno inoltre dimostrato resilienza nelle fasi economiche complesse, come l’attuale di pandemia, ed ampi successi reddituali”, ha aggiunto Patuelli, secondo cui il Paese “ha bisogno di più (non di meno) investitori lungimiranti e stabili come le Fondazioni”.