“Siamo pronti a sostenere questa riflessione con i fatti”. Così si è espresso il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a proposito di un “nuovo umanesimo nell’economia” e una maggiore attenzione verso la sostenibilità sociale e ambientale, nel dibattito web di ieri pomeriggio a proposito dell’instrumentum laboris. È questo il documento preparatorio sulle Settimane Sociali dei cattolici italiani che terranno la 49esima edizione nell’ottobre 2021 a Taranto sul tema ‘Il pianeta che speriamo: ambiente, lavoro, futuro, #tutto è connesso’. “Noi siamo pronti a dire sì, sentendo un impulso di giustizia, di salvezza dell’umanità, di un pianeta che riprende tra le sue mani il proprio destino”, ha commentato Emiliano. “Questa pandemia ha cambiato i nostri stili di vita. Consumiamo meno. Giriamo meno. Questo provoca grandi cambiamenti economici che però vanno gestiti con intelligenza. Stavamo meglio prima? Si, ma stavamo distruggendo il mondo”.
“Non è vero”, ha aggiunto il presidente della Regione, 2che l’economia per essere tale deve provocare un innalzamento del Pil, esiste anche il benessere, queste cose ce le siamo dette tante volte”. Nel suo intervento Sergio Fontana, presidente Confindustria Puglia, ha parlato dell’importanza delle tre ‘P’, ovvero, ha sottolineato, “persona, pianeta, profitto. Persona pianeta profitto. Per le aziende – ha sostenuto Fontana – il capitale umano, le persone, sono le cose migliori. E a Taranto non è più possibile pensare ad un azienda che possa creare problemi di salute in cambio di lavoro”. “Il profitto non è la bava del demonio – ha rilevato il presidente di Confindustria Puglia – perché le aziende devono andare andare senza chiedere aiuti allo Stato con la mano tesa”. “Abbiamo la necessità di una buona politica”, ha poi aggiunto Fontana. “Abbiamo bisogno di più politica e con la P maiuscola, una politica visionaria. Ma l’economia si regge sul lavoro, non sull’assistenza, perché il lavoro è l’unico strumento che da il reddito e la dignità”. Per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, “stiamo capovolgendo un paradigma. Essere ecologistici vuol dire proporre Taranto come laboratorio dove proporre nuovi equilibri. Taranto – ha detto il sindaco – sta vincolando a questo le proprie scelte programmatiche e di sviluppo futuro. Alcuni nodi stanno venendo al pettine”. Per il sindaco di Taranto, infine, “i grandi investimenti industriali non possono che andare verso una transizione giusta ma non possiamo non rilevare che nel negoziato del Governo manca la voce della comunità”.