(di Tiziano Rapanà) Quando penso al cinema, con la c maiuscola, non mi viene in mente la sala, la famigerata, per alcuni mitologica terra promessa di sogni e speranze d’intrattenimento. Io i film li ho quasi sempre visti in televisione e figuratevi se vivo la sala con l’attesa riservata ad un momento fiabesco prossimo a venire. Quando penso alla magia audiovisiva mi viene in mente il film Cinema, diretto per la televisione da Luigi Magni e prodotto dai fratelli Vanzina. Qui, nell’adattamento di un racconto di Antonio Tabucchi, si può vedere una bella e colorata radiografia di vita da set di attori, tecnici e compagnia solita dei cinematografari. Il racconto è sostenuto da due prove monumentali di Virna Lisi e Lando Buzzanca, che interpretano due attori che si ritrovano, dopo anni, a prendere parte al remake di un vecchio loro film di alcuni anni prima. Buzzanca rammenta di aver avuto un amore con la sua collega, ma lei un po’ si nega e un po’ conferma. Comunque entrambi non hanno contezza dei fatti della vita passata, che li ha visti insieme sul set: e forse è nato qualcosa o sarebbe potuto succedere qualcosa. La memoria è fallace. Per loro, per me. Io, a volte, mi sento come Buzzanca in quel film. Mi piacque molto quel suo personaggio così tenero nel tentare di aggrapparsi ad un ricordo forse fasullo di un amore che tu spettatore hai percezione di vederlo lì celebrato nella sua più totale e tragica inesistenza. La mia vicinanza a questo film non ha nulla di tragico, è solo un’immagine che ho fissato, così vedo i set cinematografici, così immagino la vita di questi individui, moderni artisti circensi, che ogni giorno portano a casa qualche minuto in più da lavorare in moviola quando sarà il turno della post produzione. A volte, e mi pare di averlo già detto, un po’ mi sento come il Buzzanca del film, soprattutto quando ripenso al mio rapporto con il cinema: certe pellicole non le rammento e altre mi pare di averle viste, anche quando non è vero. Chissà qual è il vostro rapporto con la misteriosa e seducente settima arte. Chissà quali vostri sogni orbitano attorno al pianeta cinema: se immaginate di dominare un set, di dirigere attore talentuosi o magari aspirate a fare talent scout e lanciare, con le vostre opere, i nuovi Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Non è facile, ci vuole fortuna, talento ed esperienza. Sulla fortuna non garantisco nulla, lì vi conviene avere delle congiunzioni astrali favorevoli. Ma sulla percezione del talento e sulla formazione di uno sguardo sul cinema che può farsi esperienza, vi consiglio di seguire il corso di regia di Louis Nero. Il suo non è un semplice nome ma un certificato di qualità di un cineasta che ha costruito un personalissimo universo creativo. Nero è il maestro giusto per apprendere le basi della regia. Ha diretto 7 film e un buon numero di cortometraggi. Il suo film più bello si chiama The Broken Key. Ha lavorato con attori dal calibro di Christopher Lambert, Rutger Hauer, Geraldine Chaplin, Moni Ovadia, William Baldwin, Michael Madsen e Franco Nero. Il regista farà un corso online in 4 appuntamenti legati alla scrittura e simbolismo nel cinema, alla regia e alla produzione e distribuzione di un film. Il quarto incontro verterà su di voi, sulle vostre aspirazioni e sul vostro futuro progetto cinematografico: potete chiedergli consigli su come portare avanti la vostra idea. Il corso costa solo 150 euro. Gli incontri si terranno dal 27 al 29 novembre, con gran finale il 6 dicembre. Affidatevi a chi sa e può condurvi per mano nel sentiero dei sogni. Se volete iscrivervi o risolvere ulteriori curiosità scrivete una missiva a questo indirizzo, assilvelodimaya@gmail.com. Aspiranti registi, il momento non è dei migliori. Purtroppo è tempo di pausa forzata, approfittate di quest’occasione per acuire il vostro occhio artistico.