Per prepararsi a un mondo post-Brexit, il Regno Unito ha riorientato i suoi modelli commerciali e di investimento. Londra cerca sempre più partnership economiche nelle ex colonie britanniche. Non è un caso che, nel 2020, gli investimenti britannici in Africa si siano concentrati nella parte orientale del continente e lungo il Golfo di Guinea, regioni con Stati ex colonie britanniche, protettorati e territori occupati. I progetti di investimento si concentrano su servizi sanitari, industria, strade ed energia. Ma nel complesso, gli investimenti del Regno Unito nei paesi africani rientrano in due categorie principali: l’estrazione mineraria, che rappresenta il 50,8% degli investimenti, e i servizi finanziari, che rappresenta il 34,4%. Per molti governi africani, la produzione è una priorità e gli investimenti del Regno Unito in servizi commerciali e finanziari supportano lo sviluppo del settore manifatturiero. Il Regno Unito ha attualmente 19 trattati bilaterali di investimento con varie nazioni africane e altri sei in attesa di entrare in vigore. Tra i paesi africani che hanno firmato importanti progetti di investimento con il Regno Unito nel 2020, sono Angola, Zambia, Gabon ed Etiopia.La Gran Bretagna ha attualmente 24 accordi di doppia imposizione con i paesi africani. Solo Angola, Mozambico, Gabon e Benin non ne hanno uno. Allontanando la sua attenzione economica dall’Ue, il Regno Unito cercherà sempre più di utilizzare questi accordi per rafforzare i legami con i partner africani, nuovi e vecchi.