La seconda ondata Covid fa paura all’economia. In gran parte dei settori a prevalere è l’incertezza sugli investimenti da portare avanti, soprattutto perché c’è molta liquidità disponibile e i tassi sono ancora bassi, e molti sono in cerca di occasioni da cogliere al volo. Uno dei settori dove questa volatilità resta molto forte è quello del real estate. Secondo l’ultimo report di Cushman & Wakefield, società di consulenza specializzata nel mercato immobiliare, gli investimenti immobiliari nel terzo trimestre dell’anno hanno raggiunto i 2 miliardi di euro circa, portando il volume dei primi nove mesi a 6 miliardi. Il volume dei primi nove mesi registra una contrazione del 20% rispetto allo stesso periodo del 2019, anno record per l’immobiliare italiano, ma è in linea con i volumi del 2018. Il settore degli uffici, secondo C&W, ha attratto poco meno del 50% dei volumi totali, confermandosi tre le asset class più resilienti e registrando un incremento del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La logistica, con quasi un miliardo di euro, ha raddoppiato il volume rispetto allo scorso anno e si prepara a chiudere il 2020 su livelli record. L’hospitality e il retail, invece, hanno rappresentato circa 1,8 miliardi di euro del volume totale, con una forte contrazione rispetto allo scorso anno, pagando maggiormente l’incertezza generata dalla crisi sanitaria e dalla contrazione di turismo e consumi. E i prossimi mesi come saranno? Lo abbiamo chiesto, nell’inchiesta di Affari Legali di questa settimana, ad alcuni tra gli studi legali d’affari che si occupano di real estate. Tutti registrano un rallentamento delle operazioni, una ripresa del contenzioso immobiliare e la ristrutturazione di finanziamenti in sofferenza. Ma nessuno stop.
Roberto Millacca, ItaliaOggi Sette