Tra tecnologie, energie rinnovabili e mobilità elettrica: ecco dove si trovano le città più innovative e intelligenti del Pianeta. La mappa delle città sostenibili disegnata dalle classifiche globali e italiane

Oggi, metà della popolazione globale vive in città. Il dato arriva dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ed è contenuto nell’undicesimo dei 17 obiettivi, fissati per raggiungere lo sviluppo sostenibile. L’ONU stima che entro il 2030 “quasi il 60% della popolazione mondiale abiterà in aree urbane”, andando ad aumentare la superficie globale occupata dagli insediamenti urbani (ora pari al 3%). Nonostante attualmente le città occupino in minima parte il territorio, esse sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio.
Per questo, l’aumento della popolazione delle città potrebbe portare a conseguenze drammatiche. Si inserisce in questo panorama la necessità, esposta nell’undicesimo obiettivo sostenibile dell’ONU, di creare città più intelligenti, resilienti, sicure, connesse e inclusive.
Con il termine città sostenibile si intende, secondo la definizione della Commissione europea, “un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali vengono resi più efficienti con l’uso delle tecnologie digitali e delle telecomunicazioni a vantaggio dei suoi abitanti e delle imprese”. Ma una città intelligente va oltre l’utilizzo delle nuove tecnologie: fondamentali sono anche strutture idonee allo smaltimento dei rifiuti, reti di trasporto sostenibili e uso di energie rinnovabili. Smart city significa anche la presenza di un’amministrazione attenta alle esigenze della popolazione e in prima line nella lotta al cambiamento climatico.
Dalle azioni del governo, alla mobilità intelligente, sono sei le principali caratteristiche che identificano una città intelligente: smart governance, smart economy, smart people, smart mobility, smart environment e smart living. Come ricorda l’Agenzia nazionale ENEA, a svilupparle fu il gruppo di ricerca sulle città intelligenti europee nel Centro di scienze regionali dell’Università di tecnologia di Vienna, guidato dal professor Dr. Rudolf Giffinger.
Una smart city si basa su un governo intelligente, in grado di rafforzare le interazioni con i cittadini, le imprese e le organizzazioni, per renderli partecipi delle decisioni, in un clima generale di connessione. Governo intelligente significa anche un’amministrazione più interattiva, attenta alle esigenze della popolazione e in prima linea nell’applicazione di protocolli mirati allo sviluppo sostenibile. “I governi hanno un ruolo fondamentale”, ha affermato in un’ intervista al Gionale.it Matteo Codazzi, Amministratore Delegato di CESI, azienda italiana leader mondiale nel campo dell’innovazione tecnologica, della consulenza e del testing per il settore elettrico. Infatti, “organismi nazionali e internazionali stabiliscono obiettivi e priorità e sono vitali nel creare un contesto regolatorio che sappia favorire i primi progetti pilota, fornendo indicazioni sul mercato e sugli investimenti necessari per affrontare le sfide del nostro tempo”. Per raggiungere obiettivi sostenibili, nell’ottica della costruzione di una smart city, sono fondamentali impianti legislativi che mirino alla transizione energetica. Per questo, spiega Codazzi, “sono necessarie misure in grado di abilitare pienamente il potenziale delle rinnovabili, senza compromettere la sicurezza del sistema. Tra le soluzioni principali in termini di innovazione sostenibile, quelle più efficaci includono lo storage di energia rinnovabile, attraverso batterie (sia utility-scale sia behind-the-meter) e idrogeno (renewable power-to-hydrogen), smart charging dei veicoli elettrici, IoT e blockchain. È, inoltre, fondamentale implementare le infrastrutture di ricarica e incentivare l’acquisto di veicoli elettrici, visto che gran parte delle emissioni in città derivano proprio dal settore dei trasporti”.
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