Le cose precipitano, qualcuno lo aveva intuito e si era attrezzato, qualcun altro si affanna a porre rimedio e ad alzare tardive barricate. Adesso che la Regione adotta misure sempre più cogenti vengono a galla i problemi e i buchi nella rete protettiva. I manager della sanità laziale hanno una occasione imperdibile per mettersi in mostra ed aumentare il loro score personale, per accrescere il loro punteggio di fronte alle autorità politiche della Regione Lazio che hanno in mano i destini professionali di ciascun Dg in questo momento ai posti di combattimento. E’ rinchiuso ad esempio nel suo “fort apache” il manager della Asl di Latina Casati, praticamente sotto assedio mentre nel Pontino i positivi spuntano da ogni parte. E’ in difficoltà evidenti e sotto il tiro incrociato dei media il direttore generale del Policlinico Universitario Umberto I Panella, l’0spedale gli sta metaforicamente crollando addosso (non è solo colpa sua) e non sa come difendersi. Anche la Asl Roma 2, la seconda per peso specifico della Capitale (dg Degrassi) fatica a reggere la situazione. Altri reagiscono con ordine (Donetti/Viterbo, Tanese/Asl Roma 1) e spesso con energia (Quintavalle Asl Roma 3 e 4) controllando il territorio. A Tivoli Santonocito è super attivo, a Frosinone Patrizia Magrini gestisce con rigore e diligenza il suo potere, a Rieti la D’Innocenzo lavora con il pilota automatico. I risultati si vedranno tra qualche settimana. Poi chi può tirerà le somme.
Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio