Sempre più persone usano il pc, lo smartphone o il tablet per fruire dei servizi bancari: l’uso di questi dispositivi offre la possibilità di avere un maggiore controllo dei propri flussi finanziari e di poter disporre operazioni velocemente, ma richiede anche più attenzione per proteggersi dalle potenziali minacce, truffe e attacchi informatici.
Attraverso l’home banking è possibile effettuare molte operazioni come controllare il saldo del proprio conto corrente, fare giroconti per trasferire denaro tra conti dello stesso cliente, disporre bonifici nazionali e internazionali, pagare bollette o imposte tramite moduli precompilati come l’F24, ricaricare il cellulare, senza doversi recare fisicamente allo sportello. I servizi sono disponibili ventiquattro ore al giorno, sette giorni alla settimana, grazie alla possibilità di collegarsi al proprio conto utilizzando dispositivi mobili in ogni momento; inoltre, in molti casi, i costi sono inferiori, visto che spesso i conti con accesso prevalente online sono a zero spese o prevedono delle commissioni convenienti data l’assenza di intermediazione e il ridotto numero di operazioni nelle filiali fisiche.
L’home banking in Italia Secondo un’indagine (considerando un campione di 1.033 utenti del mobile e internet banking rappresentativi della popolazione italiana che effettua operazioni informative o dispositive tramite l’app e il sito) contenuta nell’ultimo Rapporto annuale di Abi Lab, il centro di ricerca e innovazione per la banca promosso dall’Associazione bancaria italiana, il pc e smartphone ormai si equivalgono in termini di utilizzo per le operazioni digitali: infatti, le percentuali di coloro che ricorrono a operazioni informative o dispositive sono molto vicine (86% lo fa con il pc e l’83% con lo smartphone). La scelta del supporto tecnico è dettata principalmente dal contesto dell’operazione: per esempio, la ricerca di sportelli e la prenotazione di appuntamenti in filiale viene svolta principalmente attraverso lo smartphone, mentre per visualizzare il saldo del conto la scelta del device è quasi indifferente; invece per le operazioni dispositive più complesse, quali gli F24, i pagamenti (per esempio le tasse, i mav e il bollo auto), che richiedono l’impiego di strumenti adeguati come l’uso di una tastiera estesa, l’utilizzo del pc è ancora predominante. In ogni caso, emerge sempre più un’apertura verso il digitale: per i bonifici, per esempio, sette intervistati su dieci dichiarano di preferire il web rispetto alla filiale.
Inoltre, mediamente un intervistato su quattro dichiara di aver lasciato un punteggio, un commento o di aver condiviso la sua esperienza d’uso delle applicazioni di mobile banking nelle diverse piattaforme in cui si possono scaricare le app. Il 37% ha incrementato l’uso dell’internet banking da quando è attivo sul mobile, a conferma che i due canali si autoalimentano a vicenda.about:blank
Lo studio sottolinea che le aspettative della clientela si muovono nella direzione di una gamma di servizi sempre più completa: tra i desiderata emergono soprattutto la richiesta di sconti, di coupon, di servizi di localizzazione e di assistenza tramite chat testuali o videochat.
Tutelarsi dalle truffe. Un utilizzo più intenso dei canali digitali per i servizi bancari e di pagamento implica maggiori rischi: per tutelare la propria sicurezza ed evitare truffe ci sono alcuni accorgimenti da adottare. Secondo l’Unione nazionale dei consumatori occorre innanzitutto tenere presente che le informazioni e gli strumenti con cui gli utenti accedono ai servizi della banca come password, codici, carte e così via sono strettamente personali e vanno custoditi con cura; oltre a ciò è bene ricordare che la banca può contattare i clienti telefonicamente, via e-mail o sms, ma che non chiederà mai di fornire direttamente i codici di accesso ai servizi quando contatta l’utente.
Tra i consigli c’è poi controllare regolarmente e frequentemente gli estratti conto dei rapporti bancari, in modo da assicurarsi che le operazioni riportate siano quelle realmente effettuate. Se si riscontrano anomalie o si ritiene di essere vittime di una frode, occorre rivolgersi immediatamente alla banca: perciò conviene tenere sempre a portata di mano i numeri di riferimento della banca, come per esempio il numero verde del call center.
Può essere utile anche avvalersi dei servizi di notifica dei movimenti offerti dalle banche: in questo modo, ogni volta che si effettuano operazioni online o che si usa il bancomat e la carta di credito la banca avvisa in tempo reale attraverso sms o email.
Un’altra regola è installare adeguati software di protezione sui dispositivi utilizzati per accedere all’internet banking e ricordarsi di tenerli sempre aggiornati: se il dispositivo, per esempio il computer, è particolarmente lento è meglio avviare una scansione antivirus. Inoltre, nel momento in cui si accede alla pagina del conto online, è importante controllare che non ci siano anomalie nel momento in cui vengono richiesti codici o password di accesso.
Occorre poi modificare con una certa frequenza le password di accesso al servizio di internet banking e bisogna stare attenti a non rendere pubblici indirizzi, password o codici, oltre a tenere sempre aggiornate le informazioni personali comunicate alla banca, che costituiscono gli elementi di riconoscimento per l’accesso ai servizi sottoscritti.
In tutto ciò c’è da osservare che l’Unione europea di recente è intervenuta sul tema introducendo alcune novità che riguardano i conti correnti, attive dal prossimo gennaio 2021, con l’obiettivo di implementare le tecnologie di sicurezza innovative, in modo da salvaguardare il conto da frodi e da eventuali attacchi. La direttiva europea di riferimento è la PSD2, acronimo di Payment Service Directive 2, che fa parte di un pacchetto di riforme già avviate dall’Unione europea per un’ulteriore regolamentazione dei sistemi di pagamento. Tra le novità c’è che per effettuare un pagamento tramite pos, l’utente dovrà installare un’app bancaria sul proprio smartphone, alla quale sarà inviata una richiesta di conferma da parte dell’istituto di credito che per concedere l’autorizzazione dovrà attendere la verifica dei dati biometrici dell’identità del richiedente, ovvero il riconoscimento facciale o l’impronta digitale. La verifica non riguarderà solo i pagamenti tramite le carte di credito e il bancomat, ma anche l’accesso diretto ai conti online e gli acquisti sui canali digitali.
Irene Greguoli Venini, ItaliaOggi Sette