La Regione Sardegna s’impegnerà con l’Unesco per il riconoscimento del Paesaggio culturale sardo e per la definizione del suo territorio come museo aperto. Una mozione unitaria, sostenuta anche dal presidente della Giunta, Christian Solinas che ne ha caldeggiato l’approvazione, è passata stasera all’unanimità in Consiglio regionale. E la Giunta – come ha riferito Solinas all’Aula – ha deliberato il patrocinio della Regione alla candidatura della Sardegna per l’iscrizione del suo paesaggio culturale, e in particolare dei suoi monumenti nuragici, nella lista del Patrimonio Universale dell’Umanità dell’Unesco. “A oggi”, ha ricordato il primo firmatario Michele Cossa (Riformatori sardi), “174 consigli comunali, e oltre 200 sindaci a titolo personale, hanno adottato una mozione analoga”.
“L’inserimento nel patrimonio Unesco”, ha spiegato l’assessore regionale ai Beni culturali Andrea Biancareddu, “rappresenta importanti opportunità in termini di valorizzazione del territorio, e importanti oneri dal punto di vista della gestione del territorio”. Inoltre, ha chiarito Biancareddu, il percorso per entrare a far parte del patrimonio dell’Unesco non è semplice. E ha precisato: “Il riconoscimento non comporta maggiori garanzie di tutele dei beni né prevede finanziamenti specifici”.
“L’immenso patrimonio storico e culturale della Sardegna”, ha sottolineato il presidente Solinas, “la ricchezza valoriale e identitaria del popolo sardo, possiedono tutte le caratteristiche perché venga riconosciuto quale ‘Paesaggio culturale’ nella sua totalità, unico nel Mediterraneo, per rafforzarne il riconoscimento internazionale e conferirne il dovuto prestigio, anche in funzione di una migliore fruizione nello scenario economico-sociale”.
“Non è un caso”, ha proseguito il presidente, “che la nostra isola abbia già ottenuto il riconoscimento di due siti Unesco, identificati nel Villaggio Nuragico di Barumini, nella categoria ‘Patrimonio mondiale’, e nel parco ‘Tepilora, Rio Posada e Montalbo’, al quale è stato conferito il titolo di Riserva della Biosfera. A questi riconoscimenti si aggiungono altri due elementi iscritti nella lista del Patrimonio Immateriale, il Canto a tenore e la cerimonia dei Candelieri di Sassari, inserita tra le Feste delle Grandi Macchine a spalla”.
“La Regione”, ha concluso Solinas, “sostiene l’opera portata avanti dall’associazione ‘La Sardegna verso L’Unesco’, che si è costituita Comitato promotore del progetto”.